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La magia del numero 10

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Liverpool 25 .11 .2020, - Europa Champions League 2020 - 2021 - fase a Gironi - Liverpool / Atalanta - nella foto : GOMEZ - ILICIC

Federica Sorrentino

La notte di Liverpool, che ha visto l’Atalanta scrivere un capitolo glorioso della sua storia nella cornice ahinoi vuota dello stadio Anfield, era velata di tristezza.

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Ai protagonisti, una volta scesi in campo, è toccato il compito di rendere il migliore omaggio che si potesse a colui il quale ha condiviso con Pelé la palma del migliore giocatore del secolo scorso.

Tutti coloro che indossano la maglia con il numero 10, non possono non ricordare i grandi interpreti a cui è appartenuta e che hanno saputa rappresentarla al meglio.

Con il 10 sulle spalle non si gioca solo a calcio, ma si scrivono anche pagine di romanzo che escono dal perimetro del prato verde e vengono consegnate a una forma moderna di epica.

Il numero 10 è legittimazione di un talento finissimo, espresso con tecnica, qualità, fantasia, e classe, ma sempre nel rispetto della squadra. Un avversario da sfidare con la lealtà e il prestigio che merita.

Il romanzo del calcio ha voluto che nella magica serata di Anfield, quando il mondo piangeva Diego Armando Maradona, un altro argentino prendesse a danzare con la palla ai piedi, per reinventare piccole perle che i compagni di squadra potessero finalizzare.

Non è da tutti esprimere lo spirito del calcio all’Argentina; è forse per questo che il Papu Gomez, fascia di capitano al braccio come l’immenso Diego, riesce ad incarnare lo spirito atalantino, basato sulla generosità, e dove se si cade si è pronti a rialzarsi e riscattarsi, come avvenuto allo stadio Anfield.

Se nella sua vita di calciatore Maradona è stato idolatrato anche per il grande rispetto nei confronti dei compagni, senza i quali non avrebbe potuto esprimere il suo straordinario valore, è anche vero che Papu Gomez aveva un appuntamento in campo con il Professore, e insieme a lui è salito in cattedra al cospetto dei campioni del mondo.

I due hanno scritto insieme un nuovo capitolo del piccolo grande romanzo di provincia, permettendo al mondo dei tifosi dell’Atalanta di continuare a sognare insieme a loro.

La grandezza del numero 10 sta nella imprevedibilità e nella capacità di mettersi a servizio della squadra, e il suo direttore d’orchestra gli chiede di diventare il primo violino per associare i suoi virtuosismi a quelli dei compagni; l’assetto tattico è lo spartito con le note che i calciatori devono seguire senza sbavature.

La notte di Anfield è già alle spalle e si presentano nuove sfide ravvicinate, sapendo che il numero 10 sarà sempre pronto a tirare fuori il suo talento.