La miglior qualità dell’Inter e un pizzico di fortuna ha spinto i milanesi a vincere sul campo dei bergamaschi, che incassano la quarta sconfitta in cinque partite. L’Atalanta si è messa a dieta di punti e per i tifosi, divenuti bulimici, la cosa non viene digerita bene.
E allora ci pensa Gasperini, a fine gara, a mettere le cose a posto. “Se pensate che l’obiettivo dell’Atalanta sia la Champions, siete fuori strada”. Ecco, qui sta la prospettiva con cui va guardata e seguita questa squadra. Quest’anno sono stati fatti moltissimi cambiamenti. La società ha investito su alcuni giovani (Lookman, Hojlund, Okoli, Zortea, Ruggeri e Soppy), tenuto qualche senatore (Zapata, Muriel, Toloi, Palomino, Hateboer, Djimsiti, Malinovskyi, Pasalic, De Roon e Demiral), inserito alcuni giocatori importanti come Ederson e confermati altri giocatori punti di riferimento importanti per la squadra come Musso, Maehle, Scalvini, Zappacosta, Boga e Koopmeiners.
L’alchimia iniziale aveva portato l’Atalanta ad assestarsi nelle primissime posizioni di classifica, pur non giocando un calcio spettacolare, dovuto anche al ritardo di alcune grandi (da qui l’illusione di avere per le mani una grande squadra). Fino a quando non si è incontrata la Lazio, squadra con elementi di gran qualità, e si è perso. Poi si è perso contro il Napoli (che le sta vincendo tutte) e si è perso anche contro l’Inter, che una rosa migliore di quella atalantina la può vantare.
L’unico neo è stata la partita di Lecce, che ha fatto scaturire tante critiche. Ma Gasperini ha ribadito la convinzione delle proprie idee. Se tornasse indietro rifarebbe le stesse cose.
E, allora, cosa ci dobbiamo aspettare quest’anno da questa Atalanta? Intanto il mantenimento della categoria, come ribadisce ogni anno Percassi. Se, poi, una volta raggiunti i 40 punti ci sarà spazio per altro vedremo di raggiungere gli obiettivi di volta in volta, vivendo alla giornata.
Gasperini ha un solo obiettivo: quello di far crescere il gruppo di giocatori che gli è stato fornito e capire se deve lavorare con tutti questi giocatori che, se non giocano, creano un conflitto personale con l’allenatore (ieri Demiral, per esempio, quando è stato sostituito da Okoli, ha polemizzato pubblicamente) oppure se in questa sezione di mercato invernale potrà succedere qualcosa. Ora c’è un mese e mezzo per pianificare prima della ripresa del campionato. E i 27 punti incamerati fin qui, alla fine, non sono poi così da buttare. È solo una questione di prospettiva. Solo sei anni fa saremmo stati ultracontenti. Continuiamo ad esserlo e vivremo un bel Natale.
Della partita trattengo un’immagine che vorrei sottolineare per la sua forza evocativa. Al fischio finale della gara si è visto Palomino andare a prendersi il pallone per portarlo a casa. Dopo tutto quello che ha passato, l’argentino ieri al suo esordio improvviso (causa l’indisponibilità nel riscaldamento di Toloi) ha fatto autogol e poi è andato a segnare il gol del 2-3, che ha riacceso le speranze atalantine. Proprio quelle che non dovrebbero mai mancare ai suoi tifosi.
Atalanta-Inter 2-3
Reti: 25’ Lookman (su rigore), 36’ Dzeko, 56’ Dzeko, 61’ Palomino (autorete), 77’ Palomino.
Atalanta: Musso 5.6; Hateboer 6.4, Demiral 6 (68’ Okoli 6.5), Palomino 7.1, Maehle 6.5; Ederson 7.1, Scalvini 6.4 (46’ Malinovskyi 6.3); Koopmeiners 6.4, Pasalic 6.4 (83’ Boga 6.2), Lookman 7.1; Zapata 6.6 (69’ Hojlund 6). All. Gasperini 6.43.
Inter: Onana 6.7; Skriniar 6.4, De Vrij 6.2, Bastoni 6.3 (72’ Acerbi 5.9); Dumfries 6.5 (72’ Bellanova 6.3), Barella 6.2, Calhanoglu 7.8, Mkhytarian 6.2 (80’ Brozovic 6), Dimarco 6.4 (80’ Gosens 6.1); Lautaro Martinez 7.7 (84’ Correa 5.9), Dzeko 8.2. All. Inzaghi 6.55.
Arbitro: Chiffi.