Nel pomeriggio inoltrato di Caravaggio, avvicinandosi l’ora della partita, si capisce che nella bassa pianura bergamasca, come ai vecchi tempi, dopo una bella giornata di sole potrebbe calare la nebbia. E più ci si avvicina allo stadio e più l’impressione è quella di vedere una leggera foschia che via via va sempre più intensificandosi. La temperatura è a 2 gradi sopra lo zero.
E infatti, dopo venti minuti di partita la nebbia diventa protagonista della gara. Dagli spalti non si vede quanto succede sul lato panchina, e dalle panchine i rispettivi allenatori non vedono quanto succede sotto le tribune. Ma da porta a porta la visibilità c’è e dunque la partita viene lasciata giocare. Ci vorrebbero linee del campo fluorescenti, pallone fluorescente e pettorine dei giocatori con i catarifrangenti, perché quando la palla arriva nella nebbia non si sa chi fa che cosa.
La nebbia ha influito sul gioco del primo tempo, che è stato piuttosto grigio come la nebbia, ma che esalta più il Trento dell’Atalanta. Gli ospiti sono arrivati con un allenatore fresco di panchina (Moll Moll ha sostituito Tedino) e con tanta voglia di rifarsi dalla sconfitta di settimana scorsa. La squadra si muove bene, è organizzata e non rischia nulla. Ferma abbastanza agevolmente gli attacchi (per la verità un po’ asfittici) dei nerazzurri e cerca di proporsi in avanti, anche se non ha mai creato veri pericoli per Vismara.
La ripresa vede calare la nebbia. Ora anche dagli spalti si vedono bene le linee laterali opposte, bandierine comprese. Modesto al 61’ dà una svolta alla gara che non decolla. Cambia tre giocatori: fuori Gyabuaa, Cisse e Cortinovis e inserisce Mallamo, De Nipoti e Capone. Come d’incanto l’Atalanta si fa più pericolosa, soprattutto con De Nipoti che salta diverse volte l’uomo e va al tiro. Cosa mai successa con così tanta continuità nel primo tempo.
L’Atalanta prende campo e alza i giri del motore. Si fa sempre più pericolosa fino all’84’, quando da un calcio d’angolo la palla danza nell’area piccola finché Bonfanti trova la zampata giusta per metterla in porta.
Il Trento tenta il tutto per tutto, ma al di là di un tiro pericoloso ben parato da Vismara non è riuscito a fare di più. L’Atalanta incassa altri tre preziosissimi punti e si porta al quarto posto in classifica, questa volta in solitaria e sicura di ottenerlo in quanto la Pro Vercelli è uscita sconfitta dall’incontro con Renate.
Da segnalare sul finire di partita l’esordio tra i professionisti del neo acquisto Diao Balde, l’attaccante arrivato a Bergamo dal Verona. Il giovane avrà tutto il tempo per mettersi in mostra. Compito di Modesto, ora, è quello di valorizzare tutti i giocatori a sua disposizione (e sono tanti). La posizione di classifica dà a tutti la giusta tranquillità per fare un ottimo lavoro.
È di oggi, infine, la notizia che tre ragazzi di Modesto sono stati convocati nel giro delle Nazionali: Mendicino per l’Under 18; Palestra e Diao nell’U19.
ATALANTA U23-TRENTO 1-0
Reti: 84′ Bonfanti.
Atalanta Under 23: Vismara, Palestra, Del Lungo, Bonfanti, Muhameti (84′ Mendicino), Gyabuaa (61′ Mallamo), Cisse (61′ De Nipoti), Varnier, Di Serio (84′ Diao), Regonesi, Cortinovis (61′ Capone). A disposizione: Dajcar, Avogadri, Berto, Italeng, Solcia, Masi, Falleni. Allenatore: Francesco Modesto.
Trento: Russo, Ferri, Anastasia, Attys (71′ Giannotti), Petrovic, Pasquato, Garcia, Vaglica (86′ Obaretin), Di Cosmo, Sangalli, Frosinini (78′ Vitturini). A disposizione: Pozzer, Di Giorgio, Ercolani, Galazzini, Brevi, Ruffato, Benallal. Allenatore: Joan Moll Moll.
Arbitro: Adolfo Baratta della sezione di Rossano Calabro.