“La maglia sudata sempre” è il motto stampato sulle magliette dei giocatori dell’Atalanta. Ma quest’oggi di maglie se ne sono dovute sudare sette, perché l’Udinese è squadra tosta. Forte fisicamente, brava tecnicamente con un allenatore che ha impresso la sua idea di calcio e che sul campo – si vede – i giocatori sanno interpretare sempre, in ogni momento della gara. Loro sanno sempre cosa devono fare e non sono mai banali.
Il primo tempo è stato spettacolare nel suo inizio con azioni che si ribattevano da una parte all’altra del campo con azioni pericolose sia per l’attacco nerazzurro che per l’attacco bianconero (oggi in giallo).
Poi l’Udinese ha preso campo. La linea di difesa stava con i piedi sulla linea di centrocampo e schiacciava l’Atalanta nella propria metà campo impedendo ai nerazzurri di fare il proprio gioco. E difficilmente i giocatori di Gasperini riuscivano a superare questa linea Maginot per prenderli in contropiede e sfruttare le praterie alle loro spalle.
Al netto di questo inizio di tempo l’Udinese recrimina un fallo di mano in area di Hien non rilevato dall’arbitro, né dal Var (questa la protesta del dirigente Nani in conferenza stampa); una traversa colpita da Payero e un gol di Davis , annullato da Lo Bello per un fallo dello stesso Davis su De Roon (anche questo episodio è stato contestato dall’Udinese).
Sull’altro fronte un gol annullato per l’Atalanta. Retegui mette in porta di testa un tap in di Okoye dopo il tiro di Ruggeri, ma la palla colpisce la spalla di Lookman prima di entrare in rete che si trovava in fuorigioco, considerato attivo. E il Var ha fatto annullare la rete.
Con il suo gioco l’Udinese ha mandato fuori giri l’Atalanta che, secondo Gasperini, nel primo tempo “era fuori fase sia in difesa che a centrocampo. Il gioco non si legava anche per i troppi errori tecnici e di passaggi. L’Udinese riusciva sempre a passare e a rendersi pericolosa”.
Complice anche la serie infinita di partite sostenute nel mese di ottobre, i giocatori nerazzurri hanno scontato un po’ di fatica che contro una squadra forte fisicamente come l’Udinese ha lasciato qualche ferito sul campo. Djimsiti deve uscire dopo 35’ per una distorsione alla caviglia; e Zappacosta alza bandiera bianca sul finire del primo tempo. Gasperini, avendo già speso uno slot per la sostituzione di Djimsiti, lascia Zappacosta in campo. “Mancavano pochi secondi – dice il mister nerazzurro – e proprio nel momento in cui eravamo in dieci e sull’azione meno pericolosa abbiamo preso gol”.
Poi all’intervallo i ragazzi si sono parlati. A spiegarlo è De Roon: “Ci siamo detti che così non potevamo andare avanti. Che dovevamo fare almeno quanto loro e così nella ripresa abbiamo dato una scossa alla nostra partita”. E in effetti nel giro di pochi minuti, prima con una bellissima azione corale iniziata da Pasalic e conclusa dallo steso croato, raggiunge il pareggio e poi con un cross di Bellanova arriva anche l’autorete di Touré che regala il gol del vantaggio all’Atalanta.
Da lì alla fine ci si è accontentati di controllare la gara. Verso la fine della partita c’è stato lo spazio per un ulteriore infortunio, questa volta accorso a Zaniolo che ha accusato un risentimento nella regione inguinale.
La sosta questa volta arriva al momento propizio, per i troppi infortuni accusati in queste ultime due gare: da Kolasinac a De Ketelaere, da Djimsiti a Zappacosta e a Zaniolo. L’infermeria è tornata a riempirsi e questo crea un po’ di preoccupazione. Domani si saprà qualcosa di più sull’entità degli infortuni di Djimsiti, Zappacosta e Zaniolo.
Ora la classifica sorride all’Atalanta, dopo la sesta vittoria consecutiva, in attesa di scontri importanti come con Parma, Young Boys (di Champions), Roma e Milan.