Una serata dedicata all’Atalanta con una presenza speciale, Luca Percassi, amministratore delegato della società nerazzurra, impegnato nel torneo di tennis insieme a Gigi Orlandini. Dall’altra parte, nel doppio valido per il 29° Trofeo Achille e Cesare Bortolotti, Beppe Savoldi e Massimo Carrera, due coppie legate indissolubilmente ai colori nerazzurri. La Serie A è appena finita ed è già tempo di pensare al prossimo anno, che per la prima volta dopo gli ottimi piazzamenti delle ultime stagioni vedrà l’Atalanta fuori dalle coppe. Luca Percassi è reduce dalla trasferta negli Usa con i nuovi soci atalantini, durante la quale non è mancato un salto ad una sfida del basket Nba dei Boston Celtics.
“Tutte le volte è una gratificazione venire qui e vedere quanto l’Accademia è brava – sono le parole dell’ad atalantino -. Le vacanze per me sono posticipate, l’Atalanta è questa e sappiamo che il campionato nuovo inizia subito dopo la fine dell’altro, speriamo di fare le cose fatte bene. Il viaggio in America è stato bello, pieno di spunti. Ho avuto la fortuna di vedere dal vivo una grande partita, una grande competizione, uno sport diverso anche se certe caratteristiche si ripetono, un bel viaggio utile per fare un’Atalanta più forte“.
Il bilancio della stagione arriva da chi ha costruito i successi di questa squadra e che meritatamente il prossimo 11 giugno ritirerà il Golden Vip per meriti sportivi: il film della stagione è passato anche attraverso i tanti episodi negativi arrivati a causa della tecnologia. “Ovvio che non tutte le stagioni portano a risultati come ci hanno abituato, dobbiamo essere contenti perché sappiamo la storia dell’Atalanta. Ma un po’ di rammarico e amaro in bocca c’è perché per poco non ci siamo qualificati, evidentemente qualche errore lo abbiamo fatto e dobbiamo quindi capire da cosa ripartire. Var? Un grande tema, abbiamo sempre cercato di parlare poco, però sicuramente quest’anno nei nostri confronti ci sono stati errori gravissimi che hanno pesato“.
Un po’ di amarezza per questo finale di stagione resta, ma Luca Percassi ricorda quanto fatto in questi anni da mister Gasperini e dai suoi ragazzi. “Abbiamo fatto un record di vittorie fuori e un record un po’ negativo in casa. Prima di questi 6-7 anni avevamo record di punti di 53 punti, oggi abbiamo l’amaro in bocca con 59. La nostra amarezza si deve trasformare nella convinzione che dobbiamo fare bene. Sappiamo cosa vuol dire lottare per gli ultimi posti in classifica, salvarsi all’ultima giornata o peggio ancora dipendere da altri risultati. Non va persa di vista la realtà: lavoriamo per rinforzarci, consapevoli di cosa ha fatto l’Atalanta in questi anni. Vogliamo fare bene ma mantenendo lo spirito e le caratteristiche dell’Atalanta, in un mondo in cui la competizione è altissima“.
I colpi che è abituato a farli nei mesi estivi ed invernali del calciomercato, questa volta gli è toccato correre sotto rete insieme al compagno Orlandini. “Ci sono giocatori comprati perché figli di un’intuizione e capacità decisionale. Zapata rappresenta uno dei giocatori più emblematici. Con papà avevamo deciso di fare un investimento significativo all’epoca, puntando su un giocatore che secondo noi aveva caratteristiche uniche. Sarà un caso che quell’anno siamo andati in Champions. Giocatore tra quelli a cui siamo più affezionati. Questa nuova partnership ci rafforza, ma la famiglia Percassi non è dedicata alla gestione e basta, siamo il maggior azionista singolo della società a dimostrazione di quanto ci teniamo. Se ci sono errori sono in buona fede nella speranza di avere risultati positivi. Musso è uno dei portieri più forti in Italia e in Europa: il nostro modo di giocare gli chiede qualcosa di diverso rispetto alle sue abitudini, bisogna saper aspettare a volte. Rappresenta il futuro dell’Atalanta e sono sicuro che siamo in buone mani“.