Eugenio Sorrentino
L’Atalanta, già certa della partecipazione alla prossima Champions League, non è riuscita a conquistare il secondo posto, che sarebbe stato il piazzamento migliore di sempre nella sua storia. Troppo grandi le motivazioni del Milan che, fedele a un atteggiamento tecnico basato sul contenimento e poche ripartenze, ha ottenuto il tre punti con cui tornato a disputare la Champions dopo sette anni. Così i rossoneri si sono ritrovati alle spalle dell’Inter, ancorché ampiamente distaccati, mentre la squadra di Gasperini è salito sul gradino più basso del podio stagionale, con gli stessi punti della Juventus ma in vantaggio negli scontri diretti.
La partita con il Milan è stata decisa da due calci di rigore trasformati da Kessie al 40’ del primo tempo e nel finale di partita, in pieno recupero. Non ha trovato sbocchi la superiorità territoriale esercitata dalla squadra di Gasperini soprattutto nella ripresa, quando, con il Milan arroccato, ha concluso verso la porta di Donnarumma senza però inquadrarla. Più cinici i rossoneri, bravi a difendere e diventare pericolosi nelle uniche occasioni in cui sono arrivati al tiro. A onor del merito, va sottolineato che l’Atalanta se l’è giocata come sempre e, pur vantando il migliore attacco della serie A, ha dovuto fare i conti con la difesa più ferrea.
Nel primo tempo l’Atalanta ha fatto la partita rimanendo sterile negli ultimi 20 metri e nulla concedendo al Milan fino al 40’, quando l’equilibrio è stato rotto dal fallo in area di Maehle su Hernandez che ha provocato il calcio di rigore ineccepibile, trasformato da Kessie. Nella ripresa l’occasione del pareggio è arrivato dai piedi di Zapata e Muriel, che hanno lambito i pali, mentre il Milan in contropiede ha mancato il colpo del ko con Leao che, con Gollini in uscita, ha colpito il palo. In occasione del secondo rigore, concesso in pieno recupero per un tocco di braccio di Freuler su tiro di Calhanoglu, il nervosismo ha tradito De Roon che si è visto sventolare il cartellino rosso. Poi Kessie è andato sul dischetto e ha trasformato, assicurando al Milan la qualificazione alla Champions League, ma senza togliere il sorriso alla sua ex squadra. Che, anzi, ha goduto dei cori di incitamento che arrivavano dall’esterno dello stadio, cosa a cui ormai i giocatori erano disabituati. Nella partita di fine stagione è mancato Hateboer, ma l’Atalanta ha potuto festeggiare la convocazione in nazionale di Rafael Toloi e Matteo Pessina in vista dell’Europeo. Con buone chance di essere confermato nella lista definitiva.