Federica Sorrentino
“Avremmo dovuto disputare la nostra migliore partita, sotto l’aspetto tecnico e nella precisione dei passaggi, ma rifarei le scelte di formazione”. La sintesi del pensiero espresso a caldo da Gian Piero Gasperini, dopo l’eliminazione dalla Champions ad opera del Real Madrid, non fa una piega. C’erano i presupposti per ricalcare una gara sull’esempio di quanto visto a Liverpool e Amsterdam, ma gli errori sono stati condizionanti. Come lo è stato partire dallo 0-1 e avere giocato in inferiorità numerica la gara di andata. Concessioni non permesse quando si ha di fronte la squadra più titolata e con un tasso tecnico monstre.
Sul mancato impiego di Zapata dall’inizio, l’allenatore è altrettanto chiaro. Il giocatore era reduce da qualche problema fisico e aveva giocato solo spezzoni delle cinque uscite che hanno preceduto la trasferta di Madrid. Ma soprattutto l’idea era di riservarsi delle chance con lui nel secondo tempo, considerando la possibilità di andare ai tempi supplementari. Utilizzarlo subito avrebbe significato non poterne disporre al 100 per cento nel finale. “Credo che dobbiamo rammaricarci più per i gol presi” – chiosa il mister.
Cosa resta di questa seconda partecipazione alla Champions League? Una fantastica esperienza. E il riferimento di Gasperini non può che essere alla famosa asticella che ogni volta si alza. Ma non sempre si riesce a superarla. Ora tutte le energie si riservano sul campionato, per tentare di riguadagnare uno dei posti che danno diritto a tornare a giocare nel palcoscenico più importante.
Quando il discorso si sposta sull’aspetto tecnico, Gasperini ammette che la squadra ha giocato meno bene di quanto si aspettasse. “Non ci siamo espressi sul piano tecnico come riusciamo a fare nelle nostre prestazioni migliori”. Ricorrendo poi a una metafora: “i passaggi sono il linguaggio di una squadra. Se non passi bene, non parli bene”.
Grande rammarico traspare anche da parte dei due attaccanti colombiani. Muriel sottolinea come si stesse facendo bene con il pressing prima dell’episodio che ha causato il primo gol. Sarebbe cambiato niente, dovendo comunque fare due gol, se non fosse arrivato il raddoppio. Senza Zapata? “Non credo sia stato questo a cambiare le cose”. Il Real Madrid? “Una squadra che impressiona per la serenità con cui gioca. Hanno fatto tutto alla grande”.
“Certo, avremmo voluto passare il turno” – è l’ammissione di Duvan Zapata – ma ora dobbiamo pensare al campionato e alla finale di Coppa Italia”.