L’Atalanta sognava una domenica a colori, finisce per vivere un incubo in bianco e nero. Lo Juventus Stadium è lo stesso che la scorsa primavera ha visto la squadra di Colantuono partecipare al trionfale saluto di Alex Del Piero. Diversa l’atmosfera e stato d’animo, certamente più sereni dopo una stagione di grandi soddisfazioni come quella passata. Le speranze di ben figurare e uscire a testa alta svaniscono dopo meno di 2’, quando Vucinic buca la rete di Consigli tornando al gol dopo tre mesi di digiuno. Il secondo sigillo al 14’ porta la firma di Andrea Pirlo con un magistrale calcio di punizione da una distanza di trenta metri che manda il pallone esattamente all’incrocio dei pali. E’ il 27’ quando Marchisio, autentico dominatore del centrocampo, inventa una rasoiata su cui Consigli non può arrivare. E’ il colpo del ko seguito dall’espulsione di Manfredini per doppia ammonizione al 31’: fatale un’entrata dura su Chiellini all’altezza della trequarti di campo. Non c’è che la Juventus, anche se all’Atalanta si offre l’occasione del clamoroso pareggio, prima del raddoppio bianconero, grazie a un errore di Barzagli che lascia via libera a Denis. Il Tanque viene fermato da Buffon. Colantuono si affida al 3-4-2-1 con l’obiettivo di incatenare Pirlo tra due traquartisti, in particolare Bonaventura. Davanti a Consigli giocano Bellini, Lucchini e Manfredini, con Peluso avanzato a sinistra sulla linea dei centrocampisti composta da Schelotto, Cigarini e Radovanovic, mentre Bonaventura e Moralez agiscono alle spalle di Denis. Quando la squadra resta in dieci, il tecnico è costretto a mandare in campo Stendardo al posto di Bonaventura per riequilibrare la squadra, passando al 4-4-1. E l’avvocato fa la sua onesta parte, contribuendo a coprire e ad evitare un passivo più pesante. Biondini prende il posto di Radovanovic a inizio ripresa, Cazzola quello di Cigarini nell’ultimo quarto d’ora. La Juve non rinuncia al tiro a bersaglio, ma Consigli si oppone ai tentativi, soprattutto quelli di Giovinco. Si fosse trattato di un ring, la partita si sarebbe potuta interrompere per manifesta superiorità. Dopo mezz’ora, discorso chiuso. Il resto del tempo solo attesa del fischio finale. L’Atalanta scivola nella parte destra della classifica. Sconfitta da archiviare in fretta per concentrarsi sul Christmas match casalingo contro l’Udinese.