Simone Fornoni
La stagione della BCC Treviglio è nell’incompiuta da ultimo flash. J.J. Frazier, 18,4 a serata contro i 14,9 del Girone Verde, ne ha già schiaffati 23 ma sbaglia un personale senza toccare il ferro, perde il possesso e addio: semifinali con Napoli raggiunte dalla Top Secret Ferrara in rimonta da 0-2. Mauro Zambelli, vice storico di Adriano Vertemati subentrato a Devis Cagnardi al gong di una regular season da 13-13, è riuscito a perderne in precedenza soltanto un paio, a Roma e appunto in casa contro gli estensi in un Girone Giallo-orologio da fattore campo saltato negli scontri diretti che hanno preceduto la battaglia campale al meglio delle cinque.
Senza il totem Jacopo Borra, uno da decina piena condita da otto tabelloni, la lotta ai rimbalzi ha dovuto poggiare sulle spalle di Andrea Ancellotti (da 5,3+3,3 in 15′ a 4,2+6,6 in 27′), l’innesto di gennaio insieme al cavallo di ritorno Ion Lupusor. Anche se uscire contro gli ex di lusso A.J. Pacher e Patrik Baldassarre, bravi a uscire dal pitturato per colpire, fa meno male, è l’incostanza la cifra di un’annata buona ma non ottima A cifre ribassate rispetto al campionato: gli 82 di media sono diventati 70, il 52 per cento da 2 è sceso a 45, il 35 da 3 a 33, le carambole da 36,4 a 34,8. Qualcosa è mancato, oltre alle individualità scelte per l’assalto a una serie A1 che avrebbe richiesto un budget triplo. Mission impossible: si può fare sistema col territorio e mettere la corazza della Fondazione, ma la Bassa e la Bergamasca sono ancora ai blocchi di partenza della ripartenza post Covid.
Sul campo, il bottino di 13 accumulato a 17′ dalla sirena (41-28) il 2 giugno al PalaFacchetti e sprecato (62-66; 17-12, 16-14, 14-17, 15-23) è il titolo di coda parlante. L’ottovolante iniziale coi due missili di Pepe (oltre i 13 di media scesi a 11 nei quarti) e un’entrata di capitan Reati (unicum del mercoledì; da oltre 10 a poco più di 6) ha conosciuto il solito seguito a strappi e a sprazzi. Nel break che pareva decisivo, a ruota del paio di partite vinte a cranio sfruttando il legno amico, il settebello del folletto in regia, da lì in avanti mal supportato dalla rotazione (Pepe 13, Lupusor 12, Nikolic 8 contro i 14,6 dell’intera serie, Ancellotti 4; di là Baldassarre 18, Panni 15, Zampini 10, Bertone 7, Filoni 6, Pacher 5 e Vencato 4). Ha deluso anche il triplista Alvise Sarto, da 8,5 a 5,4, mentre il play di riserva Matteo Bogliardi (pochissimo utilizzato l’altro 2002, il lungo Luca Manenti: perché?) non è cresciuto, da 2 in 10’ di impiego a 1,6 in 9’.