Simone Fornoni
20, 28, 3. Il passo del gambero, dalla vittoria di Mantova al ko con la Bertram Tortona (87-69; 23-17, 30-15, 16-14, 18-23) al PalaOltrepò, con l’intermezzo dall’esordio al PalaFacchetti con Trapani, di J.J. Frazier. La BCC Treviglio è al palo: “Alcuni giocatori erano in difficoltà, per certi livelli non siamo pronti – la sentenza dell’uomo on the bench – Dobbiamo mantenere la coesione nelle difficoltà. I giovani sul pezzo nel finale mi confortano”. Dal martedì dell’Immacolata (87-83; 22-26, 13-12, 34-21, 18-24) a una Santa Lucia col carbone in regalo (15/36 e 8/22 al gong), c’è la brutta novità del folletto USA (0/5 da 2, 1/3 da 3, 5 rimbalzi e 4 assist) ridotto alla virgola fino a segnare dal divano soltanto alla penultima sirena per rispondere al massimo vantaggio sul 69-43 di Ambrosin (16). Faccia conosciuta a coach Devis Cagnardi e a Simone Pepe (dai 15 contro i granata ai 4 domenicali), scavigliato al rientro dal tunnel, dai temp(l)i di Agrigento, uno dei frombolieri della capolista da 6 su 6, mentre i bassaioli (2 vinte e 2 perse con Udine) devono risollevarsi contro Torino nel rendez-vous del 20 tra le mura amiche.
Il top in Blu è stato Alvise Sarto (18 con 1/1 e 4/7; solo 6 nella precedente), partito da backup di capitan Reati (7 con 2/9), duecentocinquantesima presenza l’8 dicembre, per una Cassa Rurale dritta solo lungo la spina dorsale di Jacopo Borra (11+13 carambole) e aiutato da D’Almeida col suo 4+6. Altra avvisaglia della serata storta, in cui l’atipico Cannon ha pasteggiato (13+10+7 falli subiti), un Nikolic dimezzato (da 23 a 12, solo 2 tabelloni). In tutto il primo tempo i timidi avvicinamenti nello score sono un paio, di Sarto (21-17, 8′) e Borra (25-21, 12′), con l’ex Mantova e Treviso a ridurre a meno 10 (35-25, 4′) per assistere poi al cedimento di schianto. Le foto-simbolo? La mano calda ex aequo, Fabi (18 e 4 assist, 4/6 dalla lunga) dopo diciassette giri di lancetta borseggia J.J. e la riallunga sul 42-31; il pick’n’roll tra lunghi col panchinaro Morgillo (15 il play Mascolo, 13 Sanders, 7 Graziani, 5 Severini) con contatto del centro torinese a 1’06” dall’intervallo per il 48-31. L’oriundo scava l’abisso (58-36) con la bomba dal mezzo angolo a 7′ dall’ultimo passaggio cronometrico, il classico punto di non ritorno. Salvano l’onore Taddeo, 8 con l’uno-due dai 6,75 nell’ultimo quarto (la prima per il meno 20 sul 72-52) e il contropiedista Bogliardi (2) a tiro del poker dalla lunga del veneziano. Occhio a non prendere il treno subalpino in testa alla stazione Ovest.