Blu Basket la caduta di Roma

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Simone Fornoni

Roma fa la capoccia per un sabato pomeriggio, il Basket in Blu torna coi piedi per terra. La lezione del PalAvenali? Se non si serve mai un lungo come Borra, 11 carambole e un fisico da far paura ma la miseria di un poker di tiri concessi, e fra tutti si mira al paniere con successo meno di una volta su tre, 21 su 64 con 5 su 27 dal dispari, la prima sconfitta dopo un tris di bottini pieni nel Girone Giallo non necessita di spiegazioni arzigogolate. Anche perché la bandiera di casa Fanti (9 e 5 smazzate), col suo 1,84 stesso numero di catture sotto le plance del centro torinese, ne ha mangiati 4 in testa ai nostri in una battaglia vinta 48 a 39. E l’ex di turno Olasewere, quando al traguardo della griglia playoff mancano il mercoledì 12 in casa con Ferrara e domenica 16 a Chieti, ha battuto Nikolic, il meglio della BCC, nel confronto tra ali: 20 a 19 lo score, 8 tabelloni a 3. Pur spadellando (37,7%) e avendo inaugurato la serie di (3) bombe a un giro di lancetta dall’intervallo per pareggiarla sul 27 con l’unicum di Staffieri, l’Eurobasket s’è arrampicato sull’Atlante di una continuità bastante a bucare la palla a spicchi della Bassa lavorandola ai fianchi senza fretta. Attardate o estemporanee, invece, le conclusioni di Frazier (15 con 4 borseggi, ma 0/5 dall’arco) e compagni, con Sarto, addosso ai garretti a un paio di ruoli nemici e a smazzare assist (5), fermo a 4 punti e uno 0/4 da 3 non da par suo. Di là, agli ordini di Damiano Pilot, un Romeo (15) dalla maniglia incollata (Viglianisi 9, il pivottone Magro 6+8, Cepic 4, Cicchetti 2) ha fatto lega col nigeriano nel pitturato, roba mai vista al PalaFacchetti i jump in caduta e l’8/8 dalla carità. Di qua Mauro Zambelli non l’ha sfangata nemmeno piazzando la zone-press. Bogliardi (1) senza verve, Ancellotti impossibilitato ad accoppiare la delega delle responsabilità realizzative alla solidità (2 dalla lunetta e 9 rimbalzi). Sotto media il back-court che conta. Pepe, infortunatosi nel terzo quarto (24′ effettivi), s’è ridotto (1/8 e 5 perse) al missile del primo sorpassino (5-4) mai corroborato da più di 6 lunghezze, firmate dal post di Postumia sul 16-10 nel finale della decade dello start, mentre Reati (9 con 3/9) ha provocato appena la prima chiamata del minuto di sospensione altrui al 9′ cannoneggiando il 19-14 per poi riportarsi illusoriamente sotto (40-39) a 3’37” dal gong. Nel secondo quarto, prima della preghiera dall’angolo dello sloveno, sette minuti senza prenderci. Nell’ultimo, dal 53-42 il mero riavvicinamento a 56-51 con J.J. (7′). Troppo poco.

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