Federica Sorrentino
Ai recenti campionati societari paralimpici di atletica leggera, svoltosi a Roma, gli atleti bergamaschi non hanno tradito le attese, diventandone protagonisti con eccellenti risultati. A tre settimane dagli Assoluti disputati a Jesolo, la campionessa olimpica e mondiale Martina Caironi è ritornata in gara sulla pedana del lungo eguagliando per la terza volta i suoi 5 metri del record del mondo T63, in questa circostanza con vento regolare (+ 1,2 metri al secondo). Una prestazione al massimo livello, realizzata poche ore dopo avere centrato il successo sui 100 metri esattamente con lo stesso tempo fatto segnare a Jesolo (15.23). Una gara che ha fatto capire come, dietro l’esempio di Martina Caironi, che corre per le Fiamme Gialle, il futuro sembra già disegnato. Infatti, Ambra Sabatini (Atletica Grosseto Banca Tema), alla sua seconda apparizione in una gara ufficiale, è arriva a ridosso della primatista mondiale con il tempo di 15.27 e un incredibile miglioramento di 1 secondo e 41 centesimi in pochi giorni. La 18enne toscana ha preceduto il bronzo paralimpico e argento iridato Monica Contrafatto (Atletica Studentesca Rieti) che ha chiuso in 15.67. Insomma, Martina Caironi trascina un intero movimento, capace di esprimersi su valori internazionali assoluti. Un’altra Caironi, la 27enne bergamasca Cristina, portacolori di Omero Bergamo e residente a Gorle, la quale ha fatto registrare la migliore prestazione nazionale sulla distanza dei 1.500 metri categoria T35 con il tempo di 7:32.21. La mezzofondista, allenata da Mario Poletti, ha migliorato di ben mezzo minuto il precedente primato italiano. Un record sicuramente inatteso, come lei stessa ha ammesso, dopo avere fatto i conti come tutti con i quattro mesi di stop forzato in ragione del lockdown. Capofficina in un’azienda di impianti farmaceutici a Dalmine, le sono bastati 18 mesi di attività agonistica ufficiali per assurgere ai massimi livelli, lei che è affetta da una lieve forma di diplegia spastica. Un altro eccellente esempio di vitalità e forza di volontà che lo sport paralimpico mette in luce.
Piena conferma per Oney Tapia, vicecampione mondiale e paralimpico nel lancio del disco, nonché campione europeo non vedente F11, che ha ottenuto 41,95 nel disco e 13,21 nel peso, a 60 centimetri dal suo primato personale. A livello societario, per effetto dell’annullamento delle staffette 4×100 e 4×400, Omero Bergamo ha ceduto lo scettro conquistato nel 2019 alla Sempione 82 che si è laureata campione d’Italia 2020.