Fabrizio Carcano
Dalla vittoria nel derby contro Treviglio in SuperCoppa al blackout di un novembre quasi interrotto, a livello agonistico, dalla bufera del Covid che ha portato tutta la Lombardia ad essere sigillata come zona rossa. Inevitabile una ripercussione sulla pallacanestro di vertice, sport di contatto per eccellenza, dove il sudore di compagni e avversari ti accompagna fino alla doccia.
Partite che saltano come noccioline in A mentre la A2 attende di capire se e come potrà partire il prossimo 22 novembre.
Per la With U Bergamo teorico esordio alle 18 a Treviglio nel derby provinciale bergamasco.
A patto che ci siano almeno otto giocatori da mandare a referto per ogni squadra.
Nelle scorse settimane anche il BB14 ha registrato dei positivi nel gruppo della squadra, adesso l’ultimo giro di tamponi è negativizzato. Tanto che giovedì scorso Bergamo si è spostata a Orzinuovi per un test amichevole contro la squadra orceana (che sarà ospite al PalaAgnelli il prossimo 29 novembre) organizzato all’ultimo: ma senza alcuni titolari la compagine bergamasca è stata travolta 84-66. E le prospettive restano complicate e incerte.
“Il momento per noi, per le squadre di basket, è ovviamente difficile alla luce di quanto sta accadendo. Nelle ultime due settimane abbiano svolto tre allenamenti collettivi con cinque contro cinque, il resto sono sempre stati allenamenti individuali scaglionati per evitare i contatti. Difficile allenarsi così ma sono considerazioni che valgono per tutti i miei colleghi allenatori e per tutti i club”, spiega con grande sincerità il coach giallonero Marco Calvani. Che guarda avanti e pensa comunque ad un campionato che sta per cominciare. “Noi dobbiamo farci trovare pronti. In tutti gli allenamenti i giocatori hanno dato il massimo, non posso dire nulla. Abbiamo pochi giorni dall’inizio del campionato e cercheremo di fare il meglio, siamo tutti alla finestra sperando di non avere altre limitazioni per il virus. Ci saranno molte varianti”. Ma non saranno legate solo alla positività .In serie A, dove si gioca da un mese e mezzo, il calendario è dimezzato da annullamenti delle partite per le varie positività dei giocatori e degli staff.
La A2 dovrebbe appunto scattare tra una settimana ma i contagi rallentano i club e le misure più rigide emanate dai vari DPCM governativi hanno nuovamente chiuso i palasport al pubblico. Per cui si giocherà davanti a spalti vuoi sicuramente fino al 3 dicembre ma le prospettive, ragionando sulle curve dei contagi e dei ricoveri, non sono ottimistiche.
E molti club, soprattutto quelli romagnoli o del nord est, che storicamente hanno un pubblico maggiore rispetto alle attuali piazze lombarde, stanno frenando per non giocare senza l’introito della biglietteria decisivo per le casse societarie.