Rino Fusco
Il podio tutto bergamasco nel compound a 18 metri ai recenti campionati italiani paralimpici indoor di tiro con l’arco ha confermato i valori in campo e la sfida ormai ricorrente tra Paolo Cancelli, classe 1968 di Stezzano, tesserato con Arcieri dlf Voghera, che si è aggiudicato il terzo titolo tricolore della sua carriera decennale, e Alberto Simonelli (Fiamme Azzurre). Una sfida risoltasi allo shoot off, dopo il perfetto equilibrio (145-145) al termine delle 5 volée. Allo spareggio, Cancelli ha centrato il 10, Simonelli sul 9. Si è accontentato del bronzo, si fa per dire, Matteo Bonacina (Arcieri delle Alpi), L’auspicio è che la medesima sfida tutta orobica possa ripetersi alle prossime paralimpiadi di Tokio, in programma dall’ultima settimana di agosto agli inizi di settembre. Ma i pass per il Sol Levante sono solo due e per Cancelli e Simonelli il biglietto di viaggio è pronto da essere emesso. Entrambi hanno timbrato presenza alle paralimpiadi. Alberto “Rolly Simonelli” ha in bacheca le due medaglie d’argento di Pechino 2008 e Rio 2016. Paolo Cancelli ha esordito a Londra 2012, giungendo nono, e replicato a Rio, dove è stato tradito dal vento che spirava al momento dei suoi tiri. Per il pararciere stezzanese con l’arco compound è stato amore a prima vista e la sua rapida crescita è merito dell’amico e avversario Rolly Simonelli. Al primo anno, una medaglia di bronzo ai Campionati Italiani Indoor e argento nel 2012, quando corona il sogno delle paralimpiadi. Ottavo ai Mondiale Para Archery del 2015 in Germania, dopo la partecipazione alle Paralimpiadi di Rio 2016 matura la gara che a Paolo Cancelli regala il ricordo più bello: l’oro a squadre ai mondiali di Pechino nel 2017. “La stagione è iniziata bene – dice Cancelli – dopo un 2020 di cui sportivamente parlando resta nulla e per il resto sappiamo cosa ha portato. Ho cercato di svolgere il lavoro di preparazione in società e in nazionale. L’obiettivo è arrivare a un livello ottimale agli europei di luglio ed essere al meglio alle paralimpiadi tra fine agosto e inizi settembre. Prima di allora contiamo di svolgere raduni che ci vedranno a confronto con i normododati, in particolare nel mese di maggio. Dopo un decennio, che pratico questo sport, già solo partecipare alle Paralimpiadi è come essere salito sul podio. Ma è proprio a quel podio che tutti noi aspiriamo. Sarebbe meraviglioso coronare la carriera con una medaglia”. Chissà se arrivasse un podio bergamasco a cinque cerchi.