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La scuola di volo è diventata un punto di riferimento per il nord Italia e per quanti vogliono intraprendere la carriera di pilota. Com’è organizzata e quali novità sono previste in futuro?
L’orientamento della Nostra scuola è sempre stato quello di concentrarsi sulla licenza di pilota privato PPL(A). Una scelta premiante, con altissime percentuali di promossi sia agli esami teorici che pratici, a costi contenuti. Per il futuro ormai devo parlare come Consigliere Federale Designato, anche sei mi dispiace non farlo più come Presidente dell’Aero Club di Bergamo. I progetti in seno all’Aero Club D’Italia per le scuole di volo sono tanti. Nel programma di lavoro predisposto con il Presidente Leoni e il Direttore Generale dell’Ente Generale Miniscalco, si è parlato di una Scuola di Volo Nazionale distribuita dell’Aero Club d’Italia per permettere anche a realtà come quella di Bergamo di erogare ogni tipo di corso di volo possibile, tramite un autorevole coordinamento centrale che consenta di mantenere i costi periferici di funzionamento delle strutture bassi nell’interesse degli allievi.
Quali collaborazione sono in atto a livello locale in forma privata o istituzionale?
Negli anni l’Aero Club ha collaborato con la Protezione Civile della Provincia di Bergamo per il controllo degli incendi boschivi. Anche in questa pandemia, tramite l’accordo nazionale tra Aero Club d’Italia e Ministero dell’interno era pronto ad intervenire in caso di necessità della Protezione civile.
Qual è la composizione della flotta e quali contributi sta fornendo l’attività di volo alla vita dell’Aero Club Bergamo?
Nel 2019 abbiamo introdotto un nuovo aeromobile in flotta, un Cessna 172 Nav III con una strumentazione computerizzata molto simile a quella degli aeroplani maggiori. Questo è andato ad affiancare: due Cessna 152, collaudatissimo biposto ad uso Scuola, uno dei quali con strumentazione digitale; altri due Cessna 172 Nav II; un Cessna 172m la versione più economica di questa fortunata serie ed un Piper Arrow, la Nostra ammiraglia che con i suoi 201 cavalli, elica a passo variabile e carello retrattile permette un volo più veloce, preciso e tecnico. L’Aero Club non è un’azienda, non deve generare utili, il costo dell’ora di volo, quindi, è quanto più vicino possibile al suo costo reale, sono poi le quote sociali che permetto di coprire i costi di gestione.
In ultimo, qual è il sogno che Guido Guidi vorrebbe vedere realizzato?
La mia speranza è quella di rivedere presto un Italia ospitale ed attraente per il mondo dell’aviazione e del turismo aeronautico internazionale. Il mio sogno di ragazzino l’ho realizzato nel 2015 quando, insieme ad un consigliere dell’Aero Club, sono partito da Orio con un Piper Saratoga per arrivare negli Stati Uniti, a Philadelphia in Pennsylvania, dopo dieci giorni e circa quarantaquattro ore di volo, transitando da Francia, Scozia, Islanda, Groenlandia e Canada.