Il sogno rossoblù riparte

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Luca Lembi

La nuova Volley Bergamo 1991 ha avviato la preparazione da una settimana, sotto la guida tecnica di Lino Giangrossi, il 48enne coach reatino scelto dalla dirigenza rossoblù per impostare il nuovo percorso della squadra che eredita la grande tradizione della pallavolo femminile bergamasca.

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Le ragazze stanno lavorando molto bene, adesso stiamo aspettando che la rosa si completi con le giocatrici impegnate con le rispettive nazionali nelle varie competizioni” – ha dichiarato Andrea Veneziani, amministratore unico della società rossoblù, Le prime ad aggregarsi saranno le europee, al termine della competizione continentale. Si è dovuta fermare, dopo la prognosi di pericardite, la 38enne Francesca Marcon, che aveva espresso la volontà di continuare a giocare a Bergamo. La schiacciatrice veneta dovrà stare a riposo per tre mesi per poi essere rivalutata, con la speranza e la promessa di riottenere l’idoneità agonistica. Se tutto procederà per il meglio, Francesca Marcon potrebbe tornare disponibile nel girone di ritorno. A lei gli auguri di tutto il mondo del volley.

Veneziani rivolge parole di grande stima nei confronti dell’allenatore: “il coach Giangrossi, molto scrupoloso, sta facendo lavorare tanto le giocatrici, con cui sta affinando il feeling, coinvolgendo tutto lo staff tecnico”. Compito non facile quello assegnatogli, perché la pallavolo bergamasca mira a ritrovare le soddisfazioni che hanno contribuito nel corso degli anni ad allargare la platea degli appassionati e delle giovani praticanti con il sogno di emulare le campionesse che hanno vestito la prestigiosa casacca. D’altronde, sulla panchina rossoblù si sono avvicendati tanti allenatori che hanno coltivato proprio a Bergamo la prima esperienza alla guida di una squadra di A1. Parliamo di Marco Bonitta, Marco Fenoglio, Stefano Lavarini e Davide Mazzanti. Bonitta ha conquistato il titolo mondiale 2002 con la nazionale italiana. Oggi, Fenoglio allena la nazionale slovacca, Lavarini quella della Corea del Sud e Mazzanti guida le azzurre. Insomma, dire che Bergamo ha rappresentato un trampolino di lancio è un dato di fatto. E’ certo che Giangrossi non voglia farsi sfuggire questa grossa opportunità. Consapevole della responsabilità che il ruolo richiede, la carica e l’entusiasmo che sta riversando in palestra è un ottimo viatico per fornire la giusta carica al roster. C’è un gruppo da formare e amalgare, meccanismi da impostare e applicare. E’ solo l’inizio, ma tutto cio che si vede fa ben sperare.