Federica Sorrentino
Andrea Masiello, arrivato in Atalanta nel luglio
del 2011 dal Bari, ha avuto al suo fianco in uno dei
momenti più bui della sua carriera don Fausto
Resmini, tra gli uomini di Chiesa che ci hanno
lasciato prematuramente in questi giorni a causa
dell’epidemia di coronavirus. Durante la squalifica
Masiello aveva instaurato con don Resmini un
forte legame, e si recava settimanalmente presso
la comunità di Sorisole per aiutare i ragazzi.
Ci siamo fatti raccontare dall’ex difensore
dell’Atalanta, attualmente in forza al Genoa, i
ricordi più belli che Don Fausto Resmini gli ha
lasciato.
C’è stato un momento della vita in cui Andrea
Masiello ha incontrato don Fausto Resmini. Che
tipo di rapporto si è instaurato?
Si è instaurato un rapporto bello. Dopo gli anni di
squalifica dell’Atalanta lui mi ha accolto a braccia
aperte, mi ha fatto sentire come uno di casa, e con
il suo sorriso e con il suo abbraccio mi ha dato la
sensazione di una persona bella, molto disponibile
al dialogo e pronta ad aiutare chi era più in
difficoltà. Penso quindi che in tanti lo ricordano
con affetto perché era una persona veramente
bella e buona.
Cosa si porta dentro delle parole e dei dialoghi
con il sacerdote?
Sicuramente mi ha fatto vedere la struttura di
Sorisole, dove stanno i ragazzi con i propri
laboratori, dove lavoravano, dove si mettevano a
disposizione, mi spiegava qual era il futuro per
questi giovani e il cammino che dovevano
affrontare. Ricordo che c’erano tanti ragazzi, che lui
aveva tantissimo entusiasmo perché formavano un
bel gruppo di nazionalità diverse; è quindi riuscito
ad amalgamare tutti quanti nella stessa direzione.
Il ricordo più bello è proprio questo, la capacità di
unire tante espressioni diverse.
Qual è il ricordo più intenso della sua esperienza
nella comunità di Sorisole?
Quando venivo dal momento più brutto della mia
vita, sia personale, sia lavorativa, lui mi ha accolto
come se fossi lì da tantissimo tempo, come se non
rivedesse un amico da tanti anni. Il gesto più bello
me l’ha dato quando mi ha abbracciato e mi ha dato
il benvenuto a conoscere la sua Sorisole.
Quali espressioni sente di poter usare per
descrivere la figura di don Fausto Resmini?
Un’ottima persona. Un angelo, perché ha dato
veramente tanto a tutti e sicuramente Bergamo lo
ricorderà con affetto per tutto quello che ha fatto.
Aiutava i meno fortunati ed è sicuramente una
persona che ricorderemo tutti quanti nel nostro
cuore con grande affetto.