a cura della Redazione
Marco Pierotti torna a Bergamo, fanese doc, il giovane schiacciatore di 193 cm classe ’96 aveva lasciato l’Olimpia due anni fa per fare la sua esperienza in Superlega prima nelle fila di Modena, poi alla Tonno Callipo Vibo Valentia. Inoltre, insieme a coach Graziosi, ha ottenuto la medaglia d’oro in maglia azzurra ai Giochi del Mediterraneo e la scorsa estate alle Universiadi. Schiacciatore versatile e dalle buone doti di ricevitore, Marco torna dopo i primi due anni di ascesa del club con la guida di coach Graziosi per sposare un progetto di una squadra competitiva e dalla linea verde sempre orientata in avanti.
“In ottica di un futuro che si andrà a delineare a Bergamo, la società sta cercando una linea di mercato verde insieme a coach Graziosi, per una squadra giovane che possa dare ampio prospetto anche per quelle che saranno le alleanze sul territorio. Pierotti arriva a Bergamo per dare una continuità al progetto intrapreso da Graziosi in ottica futura di una squadra che possa a lungo termine maturare insieme ai suoi giocatori” le parole del vicepresidente Angelo Agnelli.
Il direttore sportivo Insalata punta molto sul giovane schiacciatore ricevitore, definito importante e basilare per i fondamentali di ricezione e difesa. “Credo che ritroveremo un giocatore più bravo tecnicamente e anche cresciuto a livello umano e di esperienza”
“Sono contentissimo di tornare e sono contento che la società abbia rifondato la sua fiducia su di me – ha dichiarato Marco Pierotti – Voglio cominciare salutando i tifosi che ho sempre portato con me perchè era qualcosa in più che Bergamo ha sempre avuto, tornare a giocare per loro è una cosa speciale. Di coach Graziosi ho molta stima, con lui ho lavorato tre anni dal primo anno a Potenza Picena poi i due a Bergamo, con lui è possibile fare quello step di crescita a cui ambisco quest’anno. I due anni in Superlega mi hanno permesso di osservare e convivere con i migliori giocatori di questo sport, ho cercato di prendere da loro il più possibile, gli atteggiamenti sia in campo che fuori, sia in partita che in allenamento; a livello tecnico allenarsi con loro ti permette di alzare l’asticella. Poi serve anche l’occasione di mettere in pratica ciò che hai imparato ed è per questo che ho fatto questa scelta di tornare in A2. Il progetto sarà quello di fare bene e puntare sempre più in alto possibile, la squadra sarà competitiva e giovane, non ci poniamo limiti”