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Panathlon nel segno di Mario Mangiarotti

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Federica Sorrentino

In occasione del centenario della nascita di Mario Mangiarotti, 12 luglio 2020, il Panathlon Club Bergamo che porta la sua denominazione ha dedicato un ricordo speciale e, a un anno dalla sua scomparsa, ha riunito, nella sede di SAPS Agnelli, le figure del mondo dello sport che con lui hanno condiviso il periodo dell’esperienza dirigenziale del Coni provinciale bergamasco, durata un quarto di secolo, e quella legata alla nascita e all’affermazione del sodalizio panathletico con i princìpi di lealtà e fairplay fermamente voluti e propagandati. Mario Mangiarotti (1920-2019), oltre che fine schermidore capace di cimentarsi nelle tre armi, spada, sciabola e fioretto, è stato un pioniere della medicina dello sport, coniugando la professione con la presenza autorevole negli organismi di promozione e coordinamento delle discipline olimpiche. Gianluigi Stanga ha compiuto il suo primo atto da presidente del Panathlon Club Bergamo annunciandone ufficialmente l’intitolazione a Mario Mangiarotti, il cui figlio Marco ha ricordato come e quanto lo scoppio della seconda guerra mondiale abbia impedito al più giovane della dinastia di affermarsi ai massimi livelli al pari del padre e dei fratelli, ma che nonostante ciò, diventato medico, sia riuscito a cogliere ugualmente importanti soddisfazioni fino agli anni ’50, con l’argento nella spada a squadre ai mondiali di Stoccolma 1951. E da medico e dirigente del CONI e del Panathlon ha salutato l’argento iridato conquistato nel 1997 al Sestriere nello slalom dalla selvinese Lara Magoni, oggi delegata provinciale del CONI, oltre che assessore regionale al turismo.

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Mario Mangiarotti appartiene a una famiglia di schermidori che ha illuminato la disciplina tingendo d’azzurro i podi olimpici e mondiali nel secolo scorso. Il capostipite Giuseppe, i fratelli Edoardo e Dario hanno fatto incetta di medaglie. Lui, che ne ha messe meno in bacheca, è diventato uno dei pionieri della medicina dello sport, e ha conquistato il cuore di Eugenia Gavazzeni, nazionale di fioretto, con la quale ha costruito vita, famiglia e carriera a Bergamo.

Le testimonianze di amici e collaboratori, che con lui hanno condiviso il cammino nei valori e negli ideali dello sport e del Panathlon, fanno parte di un docufilm dal titolo “Il Panathlon nel segno di Mario Mangiarotti”, curato da Federica Sorrentino, realizzato da TerzoTempoSportMagazine in collaborazione con Sitointerattivo.