Scherma, Adosini ai Mondiali vince per un errore dell’arbitro. Rigioca e perde. Applausi

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di Marco Cangelli
La scherma è uno sport antico quanto nobile e non soltanto perché esercitato per decenni dall’aristocrazia, ma per i valori che incarna in sé. Un esempio è quello offerto da Mariaclotilde Adosini nel corso della tappa di Coppa del Mondo Under 20 andata in scena a Beauvais e che ha visto la portacolori della Polisportiva Scherma Bergamo di un gesto di grande fair play.

La giovane atleta in forza alla squadra cittadina ha illuminato la prova di spada femminile chiusa in trentasettesima posizione al termine dell’incontro con la francese Juliette Baudinot. L’italiana per il gesto ha raccolto gli applausi di tutto il pubblico presente.

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La motivazione è legata a un gesto compiuto dall’azzurra che si era inizialmente imposta per 15 a 14 al termine di un match particolarmente combattuto, deciso soltanto sul filo di lana, ma viziato da un errore dell’arbitro che aveva assegnato due stoccate alla Adosini anziché una, in una fase cruciale della sfida.

Essendo emersa soltanto dopo la conclusione della gara in seguito a un controllo video compiuto dalla direzione del torneo, secondo il regolamento la vista non sarebbe potuta essere rimediata a meno di una possibile decisione da parte dell’atleta di disputare l’ultimo minuto ripartendo dal punteggio di 13-12.

Una proposta avanzata dal direttore del torneo e prontamente accettata da Adosini come spiegato al sito ufficiale della Federazione Italiana Scherma: “La notizia all’inizio mi ha colto di sorpresa. E per un attimo tanti pensieri hanno affollato la mia testa. Ma ciò che per me più contava in quel momento, tanto da prevalere senza alcuna esitazione, era scegliere quale fosse l’azione moralmente giusta da fare – ha spiegato la schermitrice classe 2005 -. Nonostante potesse sembrare facile accettare la vittoria già proclamata, ho sentito che tornare in pedana, per ri-disputare quell’ultimo minuto, sarebbe stato più corretto nei confronti dell’avversaria, nel rispetto del nostro sport. Ho perso, pazienza. Lo rifarei ancora. Perché la natura di questa scelta è dovuta agli insegnamenti ricevuti dalla mia famiglia, dalla mia sala scherma e in particolare dal mio maestro Francesco Calabrese“.

Una sconfitta decisamente dolce per Adosini che prima delle finali è stata chiamata al centro del parterre centrale per raccogliere gli applausi del pubblico presente e per ricevere un premio per il gesto compiuto, il tutto sotto gli occhi attenti dell’icona della scherma francese ed ex ministro dello sport Laura Flessel.

Un momento che Mariaclotilde probabilmente non dimenticherà mai e che conferma come nello sport non conti soltanto vincere, ma soprattutto il rispetto degli avversari e delle regole.