Federica Sorrentino
L’anno scorso ha disputato per la prima volta in carriera il Tour de France, dopo aver concluso il Giro d’Italia. Ma, soprattutto, si è regalata le soddisfazioni maggiori ai mondiali su pista con un argento nello scratch e un bronzo nell’inseguimento a squadre. Ora, per Simone Consonni, la convocazione per le Olimpiadi di Tokio. Qual è lo stato d’animo?
Sicuramente aspettavamo queste Olimpiadi come gruppo del ciclismo su pista, perché siamo andati anche a Rio e avevamo tante aspettative. Dopo tutto quello che è successo, con la cancellazione dello scorso anno, è stata una strana sensazione poiché le Olimpiadi, come tutto insomma, sono passate in secondo piano.
Sicuramente, però, con la prima gara che disputeremo il giorno 2 agosto, alla partenza di questi giochi olimpici c’è tanta grinta, c’è tanta voglia di fare. Siamo veramente emozionati ed eccitati per questo evento.
I Giochi Olimpici si disputano con un anno di ritardo. Nell’anno terribile della pandemia è arrivato comunque un argento mondiale nello scratch. In aggiunta il bronzo nell’inseguimento a squadre. Sente di essere tra i favoriti per il podio?
Siamo un gruppo forte. Siamo cinque o sei nazioni che si possono giocare il podio. Sicuramente andremo là per fare bene, per cercare di vincere. Dobbiamo cercare di rimanere concentrati questo mese e sperare che tutte le cose vadano nel verso giusto. Lo scorso anno sono riuscito a prendere un podio mondiale in questa disciplina olimpica, quindi le carte per fare bene ci sono.
Una medaglia olimpica è il sogno di ogni atleta. Cosa rappresenterebbe in questo momento della carriera?
L’Olimpiade è qualcosa che va oltre il ciclismo, il ciclismo su pista, è qualcosa al di sopra di tutto. Grazie anche alla mia squadra, il team Cofidis, questa parte centrale di stagione sono riuscito a focalizzarmi solo e unicamente su questo obiettivo. Penso che per ogni atleta la medaglia olimpica significherebbe il raggiungimento massimo nella propria carriera. Siamo veramente tutti concentrati per cercare di far sì che questo accada.
Alle olimpiadi di Tokio 1964 il ciclismo azzurro su pista conquistò 2 medaglie d’oro e cinque d’argento. A Tokio 2021 uno dei due portabandiera sarà Elia Viviani, che conosce bene. Un segno del destino?
Sicuramente il fatto di avere un portabandiera come compagno di squadra, di Nazionale e anche tante volte compagno di camera, è un motivo di orgoglio. Vederlo alla cerimonia di apertura sarà qualcosa di unico e speciale, che sicuramente ci darà quel pizzico di grinta e di motivazione in più per portare a casa la medaglia.