Gian Battista Gualdi
Ci sono tre ciclisti bergamaschi, dal passato emerito, tra i 47 atleti insigniti dal CONI del Collare d’Oro al Merito sportivo, la più alta onorificenza sportiva. Si tratta di Pietro Algeri, 70 anni di Torre de Roveri, Mirko Gualdi, anni 52 di Alzano Lombardo, e Claudio Corti, 65 anni di Curno. Le loro storie e i relativi successi appartengono al periodo compreso tra il 1970 e il 1990.
Pietro Algeri da dilettante è stato campione mondiale nell’inseguimento a squadre nel 1971 (con Bazzan-Borgognoni-Morbiato), specialità ed anno in cui fu anche Campione Italiano. Nel 1972 prese parte alle Olimpiadi di Monaco nell’inseguimento a squadre (eliminato al primo turno). Professionista dal 1974 al 1982, ha raccolto le sue migliori affermazioni su pista: è stato Campione Italiano Inseguimento nel 1975 e Campione Italiano Mezzofondo nel 1977 e 1979. Primatista mondiale dell’ora dietro motori al coperto con 69,741 nel 1976, ha vinto due seigiorni (Montreal 1979 e 1980 con Debosscher) e ha partecipato a 7 mondiali su pista, ottenendo nel 1977 il bronzo nel Mezzofondo. Terminata l’attività agonistica è diventato direttore sportivo.
Claudio Corti viene ricordato per essere stato, da dilettante, il dominatore assoluto della stagione 1977, quando conquistò il titolo mondiale su strada e il titolo italiano, prima di diventare professionista, status mantenuto dal 1978 al 1989 con 21 vittorie, tra cui due campionati italiani su strada. Ma sarà sempre ricordato per il secondo posto nel Campionato del Mondo 1984 dietro a Criquielion. Piazzamento che suonò come una beffa, perché sul circuito del Montjuich, a Barcellona, tutti i grandi dell’epoca mollarono e restarono in corsa il capitano azzurro Moreno Argentin e Corti, al quale troppo tardi venne dato l’ok a inseguire il belga Claude Criquielion, il quale riuscì a mantenere 14″ sul corridore bergamasco.
Mirko Gualdi è stato campione del mondo dilettanti nel 1990. Dopo aver partecipato alle Olimpiadi di Barcellona nel 1992, è stato professionista dal 1993 al 2000. Ha ottenuto tre successi, il più significativo nella tappa di Verona del Giro d’Italia del 1997. Tra i suoi piazzamenti di rilievo il secondo posto alla Parigi-Tours del 1998. Nel 2000 un’incidente lo costrinse ad abbandonare l’attività. Un ex corridore che ha deciso di abbandonare l’ambiente del ciclismo, ma che ha lasciato un ottimo ricordo e ora ripagato con un riconoscimento che vale quanto la maglia iridata di tre decenni or sono.