Federica Sorrentino
Verrà un giorno in cui un genitore si sentirà chiedere “chi era Gimondi?”. Facile immaginare che capiterà transitando laddove la città di Bergamo avrà voluto elevare un monumento al grande campione di ciclismo. Il quale, a sentire chi lo ha conosciuto bene e lo descrive schivo e per niente amante dei riflettori, legato profondamente alla sua famiglia e ai suoi affetti, avrebbe voluto continuare a pedalare ancora a lungo e dare consigli a chi va in bicicletta. Tuttavia, ora che la sua celebre maglia celeste si confonde con il colore del cielo, non gli dispiacerà continuare a vedersi celebrato quaggiù. E al papà di turno non sarà facile riassumere in due parole la figura di Felice Gimondi, le cui gesta sono state raccontate e tramandate a partire dalla generazione degli anni ’60. Il suo duello con Eddy Merckx, il cannibale, tramutato in una poetica canzone di Enrico Ruggeri, ha vissuto una pagina leggendaria nella primavera 1976 sul rettilineo dei Propilei a Bergamo, dove Gimondi vinse battendo in volata l’eterno rivale per poi conquistare per la terza volta il Giro d’Italia. Dunque, un monumento per ricordare Felice Gimondi. Un’idea che trova tutti d’accordo, lanciata dal sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, convinto che onorare Gimondi, voglia dire di più che celebrarne la grandezza sportiva, perché “ha rappresentato la migliore sintesi dei valori della nostra terra, quelli nei quali vogliamo ancora oggi ritrovarci e che desideriamo che i nostri figli facciano loro e tramandino. Tenacia, forza, onestà, fatica“.
Quale migliore scelta, dunque, porre un’effige che simboleggi Gimondi dove tutti possano vederlo e identificarlo? C’è tanto di che ispirarsi dai simboli scelti per la 24esima edizione della Granfondo intitolata a Felice Gimondi, in programma nella giornata del 9 maggio 2021.
Il grande campione non sarebbe di certo rimasto impassibile dinanzi alla situazione che ci siamo trovati ad affrontare a causa del coronavirus e per questo motivo si è scelto di richiamare il cuore rosso, simbolo posizionato sui balconi delle case dei bergamaschi. Da qui la decisione di adottare, come immagine identificativa dell’edizione 2021, un cuore colore rosso rubino, a significare il forte legame tra il campione di ciclismo e la sua terra. All’interno di tale installazione sono rappresentati 14 ciclisti con le maglie originali conquistate e indossate da Felice Gimondi nel corso della carriera; nella speranza che la Granfondo Gimondi 2021 possa essere occasione di ripartenza per rinnovare l’unione tra la città e l’evento.