Fabrizio Carcano
Così non va. Così non può andare. Quarta sconfitta in altrettante partite di campionato di A2 per il Bergamo Basket, ultimo in classifica con zero punti. Ultimo come accade regolarmente da quattordici mesi, in cui il BB14 è sempre stato il fanalino di coda. Appena tre vittorie in quattordici mesi, in trenta partite tra lo scorso campionato e quello attuale. Bastano questi numeri disastrosi per fotografare la crisi senza fine della squadra giallonera, battuta domenica anche a Mantova per 75-63 e già seria candidata alla retrocessione in B, scampata lo scorso anno per lo stop anticipato del campionato a causa della pandemia. Mancano venti giornate, è ancora presto per parlare di retrocessione ma l’andazzo preso è lo stesso dello scorso anno e la squadra non pare competitiva tecnicamente a questo livello. E la situazione più o meno sembra identica a quella della scorsa stagione. Una panchina di ragazzini debuttanti in A2 che danno poco o niente (a Mantova appena cinque punti), un americano che continua a non incidere in attacco, l’atteso Rodney Purvis, che nella sconfitta di Mantova ha dato qualcosa in più da un punto di vista realizzativo con 18 punti (di cui 13 nel primo tempo), ma con medie negativa, stavolta un complessivo 8/19. Difficile salvarsi così. Anche in terra virgiliana il Bergamo ha tenuto finché ha retto la difesa, con un primo tempo giocato alla pari con i padroni di casa (38-37), restando incollato anche nel terzo periodo prima di cedere nell’ultimo decisivo quarto (12-20) come era già accaduto nelle giornate precedenti. Il copione è sempre lo stesso: i pochi titolari tirano la carretta e fanno il loro ma arrivano spremuti nel finale. E gli americani non incidono quanto dovrebbero in una A2 dove quasi tutte le coppe Usa viaggiano tra i 35 e i 42 punti. A Mantova Purvis e Easley ne hanno messi 27: troppo pochi per vincere, troppi pochi se hai una panchina che ne porta in dote solo 5. “La sconfitta di 12 punti fa pensare che non abbiamo giocato, invece siamo stati in partita fino a cento secondi dalla fine contro una squadra esperta come Mantova, poi abbiamo mollato nell’ultimo minuto. Nei primi due quarti abbiamo giocato bene pur con troppi errori banali. Purtroppo abbiamo sbagliato troppi tiri da sotto. Dobbiamo essere più bravi a concretizzare le cose semplici, perché da quelle prendi energia. Ma se non riesci ad avere buone percentuali da sotto canestro poi diventa tutto difficile”, è l’analisi del coach giallonero Marco Calvani. Che guarda già al prossimo impegno: domenica la WithU Bergamo chiuderà l’anno a Piacenza.