Angelo Agnelli sogna la Coppa Italia

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Federica Sorrentino

Solo vittorie finora nella regular season per Agnelli Tipiesse: 44 punti in 15 gare, 45 set a favore contro 5 concessi agli avversari. Un dominio assoluto. Al presidente Angelo Agnelli abbiamo chiesto se ci aspettava un dominio assoluto e cosa potesse fare prevedere un simile exploit?

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Ci sono tre componenti che hanno portato a risultati lusinghieri. Una programmazione molto accorta, dal cambio dell’allenatore alla costruzione del roster, a seguire il fattore Cisano Bergamasco, ovvero l’essere immersi in una realtà positiva con disponibilità di spazi e tempo, e infine la fortuna, che non deve mai mancare.

Il pubblico, come in tutti gli sport, deve accontentarsi di seguire le partite a distanza. Quanto influisce questa assenza prolungata sul clima della partita?

Credo influisca tantissimo. Con il pubblico nei palazzetti nasce un affetto particolare. Siamo arrivati a non ricordare più la bellezza dell’ambiente intorno ai giocatori. Viviamo partite molto silenziose. In più, mancano gli incassi, che sono linfa vitale per le società,

Tecnico e giocatori sanno che con i playoff si azzera tutto e si ricomincia a lottare. Cosa ci vuole per mantenere le batterie cariche dopo avere sempre e a lungo comandato?

La fase dei playoff diventa un campionato a sé. Ovvio che il tecnico deve essere particolarmente bravo a tenere alta l’attenzione. Nelle partite secche dei playoff ci si gioca la stagione. Stiamo lavorando anche con il nostro mental coach Arioli per essere pronti ad affrontare questo nuovo campionato. Nel frattempo, la coppa Italia diventa un’ottima palestra per abituarsi all’atmosfera dei playoff.

Un anno fa la coppa Italia, ultimo trofeo assegnato prima del lockdown. Cosa significherebbe rivincerla?

Personalmente sono tanto legato a questo trofeo, conquistato alla terza finale. Rivincerla sarebbe bello, ma lo scenario che si presenta prima giocare l’atto decisivo è una esperienza straordinaria per le emozioni che provoca. Difendiamo un titolo che per la nostra squadra e società riveste un valore enorme. Potere giocare di nuovo la finale sarebbe il sogno di un’intera stagione.

Il contagio da Covid-19 è sempre in agguato. Prova ne è la partita in terra pugliese con i tarantini che hanno accusato casi di positività e costretto al rinviarla. Sono situazioni che possono condizionare il regolare svolgimento della stagione?

Sicuramente scombussolano il calendario e la preparazione, costringendo a riprogrammare il lavoro e rischiando di compromettere la stagione. A noi è toccato stare fermi 40 giorni, svolgendo gli allenamenti con chi era negativo.