Paralimpiadi, spettacolo da favola

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Rieccoci a vivere le emozioni dello sport. A raccontarle sono le Paralimpiadi di Londra, l’universo degli atleti diversamenti abili che segna il superamento di ogni barriera e accende il secondo capitolo dello spettacolo a cinque cerchi. Come in ogni competizione che si rispetti, ci sono record da battere e sfide da vincere, podi da conquistare e partecipazioni da onorare fino in fondo. Negli stadi e impianti londinesi, come davanti agli schermi televisivi, non ci si accorge di alcuna differenza, perché l’attesa, l’entusiasmo, l’adrenalina sono gli stessi di qualsiasi altro tipo di gara. E’ la bellezza della diversità che trionfa, non solo tra chi compete per una medaglia, ma anche tra i volontari che rendono possibile lo svolgimento delle Paralimpiadi, per assistere alle quali, a cominciare dalla cerimonia di apertura con l’accensione del braciere, sono stati venduti due milioni di biglietti. A Londra sono presenti oltre 4200 atleti provenienti da 166 nazioni che si confrontano in venti discipline. Tra essi 98 italiani, chiamati a confermare o superare il tetto delle 18 medaglie conquistate a Pechino 2008. E tra i tedofori c’era anche la giovanissima italiana Bebe Vio, unica atleta al mondo che tira di scherma con quattro arti artificiali e punta a disputare le Paralimpiadi di Rio 2016 gareggiando sia in carrozzina che nell’atletica leggera indossando lo stesso tipo di protesi di cui fa uso Oscar Pistorius. Proprio il 26enne atletica sudafricano torna a gareggiare sulla pista che lo ha visto protagonista alle scorse Olimpiadi nei 200m e nelle staffetta con la squadra sudafricana.

Gli azzurri nutrono speranze di medaglia in molte discipline. La delegazione italiana è composta dai seguenti atleti: 10 per il tiro con l’arco, 11 per l’atletica leggera (6 uomini, 5 donne), 13 per il ciclismo, 4 per l’equitazione, 6 per il canottaggio, 6 per la vela, 5 per il tiro a segno, 11 per il nuoto, 10 per il tennistavolo, 12 per il basket, 5 per la scherma e 5 per il tennis. Non ci sarà il paraciclista Fabrizio Macchi, escluso a poche ore dalla partenza per Londra. Macchi, medaglia di bronzo ad Atene 2008 nell’inseguimento Lc3, è stato deferito dalla Procura antidoping del Coni che ha chiesto 8 mesi di squalifica. Il motivo del deferimento sarebbe la frequentazione di un «soggetto inibito» dal Coni, ovvero il dottor Michele Ferrari, già coinvolto nell’inchiesta per i casi di doping di Armstrong e Schwazer.

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Tanti i grandi atleti destinati a far parlare di sé a Londra Paralympic 2012. C’è la tennista tetraplegica olandese Esther Vergeer, da nove imbattuta in singolare e con 5 ori conquistati nelle ultime tre Paralimpiadi; l’inglese Peacock, che ha corso in 10″58 i 100 metri con una gamba amputata. Tra i nostri la pesista Assunta Legnante, diventata ipovedente e già detentrice di record mondiale, l’inossidabile Alex Zanardi e la cantante Annalisa Minetti, che corre i 1.500 metri da primatista mondiale. A Londra si vive l’atmosfera giusta per dare il giusto e pieno significato a queso grande evento sportivo. Tuttavia, sorge spontaneo un quesito: perché un oro conquistato da un azzurro paralimpico vale 75mila euro contro i 140mila riservati agli atleti normodotati?