Guidolin raccoglie ortiche

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Guidolin ha scritto ed eseguito l’ennesima incompiuta del calcio targato Udinese. Il tecnico non può addossarsi per intero le colpe della mancata qualificazione della squadra friulana alla fase a gironi di Champions League (eliminata ai rigori dal Braga), ma certamente il rendimento sul campo è stato a dir poco imbarazzante quando le gambe hanno smesso di girare e le qualità tecniche degli avversari preso il sopravvento. Se il Braga non ha guadagnato la qualificazione nei tempi regolamentari lo si deve ad un grande Brkic, portiere che assolutamente non fa rimpiangete Handanovic che ora veste la maglia nerazzurra dell’Inter. Certo, però, che dopo l’uscita di Sanchez e Inler all’inizio della passata stagione e l’addio a pezzi pregiati come Asamoah e Isla, andati a rafforzare i quadri juventini, e del giovane Cuadrado che nel primo impegno di campionato con il Chievo ha già fatto vedere di cosa è capace, il peso tecnico dell’Udinese si è abbassato. Il pubblico del Friuli si è illuso che il gol del vantaggio siglato di testa da Armero desse il là alla marcia trionfale, invece l’Udinese si è progressivamente abbassata consentendo al Braga di rendersi più volte minaccioso. Le cose sarebbero cambiate come per magia se Armero, liberato di calciare a rete e con il portiere avversario già a terra, non avesse inciampato come un ragazzino all’oratorio su un ciuffo d’erba, molto simile alle ortiche che Guidolin avrebbe raccolto di lì a poco. Il pareggio trovato dal Braga è stato più che meritato e alla lotteria dei calci di rigore finisce 6-5 per i portoghesi grazie a una follia del giovane brasiliano Micosuel, lo stesso che a Firenze ha realizzato il primo gol del campionato 2012-2013. Qualcuno deve avergli fatto credere di essere il nuovo Pelé e lui si è inventato una sorta di cucchiaio rivelatosi un candido passaggio al portiere. Intendiamoci, il modello Udinese fa scuola, con tanti calciatori valorizzati e rimessi sul mercato. Ma ogni volta ci vuole una grande magia per riamalgare la squadra che nelle ultime stagioni si è mantenuto nelle posizioni d’alta classifica grazie alla vena realizzativa di Totò Di Natale. Guidolin sa bene che dalla panchina, quale che sia l’avversario, occorre dare le giuste indicazioni, motivare e, se necessario, usare le maniere forti. Qualcuno, nell’Udinese, è ancora troppo giovane e inesperto. Con il risultato che la squadra viene retrocessa in Europa League, certamente più alla portata, e l’Italia si ritrova con due sole squadre in Champions, Inter e Juventus, come non accadeva dalla stagione 1998-99, vale a dire prima della riforma Uefa che agli inizi promuoveva ben quattro squadre del nostro campionato. Siamo scesi a tre e rischiamo di perdere ancora un posto se non arriveranno i risultati.

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