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Riflessi dalla tana del Midtjylland

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Federica Sorrentino

La consapevolezza, combinata con la maggiore esperienza, hanno fatto la differenza all’MCH Arena di Herning, teatro dell’esordio stagionale dell’Atalanta in Champions League. Questo il messaggio lanciato dal capitano Alejandro “Papu” Gomez alla fine di un match che ha scacciato i dubbi, perché – come più di un commentatore ha sottolineato – le grandi squadre non sbagliano mai due partite di fila. Ma c’è dell’altro. Ancora più importante e profondo. “Abbiamo messo in campo l’attaccamento della città per questa maglia” – dice il numero 10 argentino, il quale si candida ad essere annoverano tra i bergamaschi cittadini onorari. Di quelli che si riconoscono nello spirito di squadra che è tutt’uno con la collettività. E rappresenta quella marcia in più che permette all’Atalanta di fare l’Atalanta così come abbiamo imparato a conoscerla e ammirarla nella versione di marca Gasperini. Il commento del mister all’ennesimo poker della sua squadra è saggio e oculato: la gara di Napoli un incidente di percorso, non avevo dubbi sul fatto che la squadra sarebbe ripartita dalle sue conoscenze”. E così è stato. Fuori campo, Luis Muriel aveva sintetizzato quanto di buono messo in mostra: “siamo stati bravi a rendere facile questa partita”. Scusate se è poco. “La partita è diventata semplice ma non era scontato – ha proferito Gasperini – Il Midtjylland è una squadra che gioca e corre molto e per altre squadre venire a vincere su questo campo non sarà facile. Abbiamo confermato la nostra capacità di fare gol. Partiti bene, ora ci aspettano due gare in casa impegnative con Ajax e Liverpool in cui ci giocheremo molte delle nostre speranze di qualificarci“. La partita in Danimarca ha dimostrato la bontà e l’abbondanza di soluzione nel reparto offensivo. Miranchuk è andato in gol all’esordio, entrando negli ultimi minuti, così come era successo in campionato a Lammers, il quale si è ripetuto nella debacle del San Paolo. Gomez ormai è un tuttocampista che si adatta alle diverse soluzioni tattiche e ha conservato il fiuto del gol, autore di bordate storiche. Josip Ilicic ha risposto all’appello, dimostrando di essersi ripreso ruolo e la proverbiale qualità di gioco. I due cateferos Zapata e Muriel si trovano a meraviglia e occupano il fronte d’attacco riuscendo a segnare e fare spazio agli inserimenti. Eppoi c’è Malinovksyi, rimasto a casa alla prima uscita, pronto a far valere il suo piede sinistro. Gasperini conferma la necessità delle rotazioni, ma non chiedetegli perché sceglierà l’uno anziché l’altro.

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