Supercoppa avvelenata

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Lo stadio “nido d’uccello” di Pechino, teatro della Supercoppa italiana, conserva poco dello spirito olimpico di quattro anni or sono e diventa terreno di feroci polemiche calcistiche, con la Juventus che festeggia e il Napoli che diserta la cerimonia di premiazione. Ci vogliono 120 minuti per assegnare il primo trofeo stagionale tra la squadra campione d’Italia e la vincitrice della Coppa Italia, ma l’ultima mezz’ora è piena di veleni. Come calcio d’inizio della nuova stagione, niente male! La prima di Conte senza panchina è vincente. La Juventus, guidata a bordo campo da Massimo Carrera, si aggiudica la Supercoppa nella sfida con il Napoli volgendo il risultato a proprio favore nei tempi supplementari con i partenopei ridotti in nove. L’epilogo rende merito alla squadra bianconera, capace di rimontare due volte il Napoli giocando ad armi pari, ma lascia molti dubbi sulle decisioni assunte dall’arbitro Mazzoleni che, nel finale di secondo tempo sul 2-2, espelle Pandev, reo di aver apostrofato uno degli assistenti di linea, e poi Zuniga comminandogli la seconda ammonizione dopo il primo giallo alquanto gratuito e innescato da una interpretazione arbitrale sbagliata. Nella stessa circostanza, al minuto 49’, anche Mazzarri protesta e raggiunge anzitempo gli spogliatoi. Gli attriti iniziano già in occasione della concessione alla Juventus al 28’ della ripresa del penalty che vale il secondo pareggio, conseguente a un intervento contemporaneo sul pallone del difensore partenopeo Fernandez e dell’attaccante bianconero Vucinic. Coadiuvato da Rizzoli, impiegato sulla linea di fondo, Mazzoleni decide per il tiro dal dischetto che Vidal non sbaglia.

La partita, disputata sotto la pioggia, è bene interpretata dalle due squadre, capaci di giocare ad alto ritmo ed esprimere ottime geometrie a testimonianza di una preparazione fisica molto buona. Il primo tempo è di marca partenopea, con Cavani che al 26’ scatta nella propria metà campo e s’invola solitario verso la porta di Buffon, eccezionale a toccare lateralmente il pallone nel tentativo di aggiramento e poi battuto dal tocco di punta dell’attaccante uruguayano che anticipa il ritorno dei difensori bianconeri. Il pareggio della Juventus, al 36’ del primo tempo, è spettacolare e frutto di un tiro al volo di sinistro da oltre venti metri di Asamoah che infila il portiere De Sanctis. Al 40’ una stupenda giocata di Pandev, autentico mattatore dell’estate, consente al Napoli di tornare in vantaggio. Il macedone supera Buffon con un cucchiaio in movimento. La musica cambia nella ripresa quando Carrera fa uscire Matri e inserisce Vucinic, che fa la differenza. Prima colpisce la traversa, contribuisce a dare incisività e profondità alla manovra offensiva, quindi si procura il calcio di rigore che vale il pareggio. Nell’ultimo quarto d’ora Mazzarri fa scaldare Insigne, ma ne ritarda l’ingresso in campo. Sarebbe entrato al posto di Pandev, che invece viene espulso per presunte ingiurie al guardalinee. In doppia superiorità numerica, i tempi supplementari premiano la Juventus, a segno con un’autogol di Maggio che devia di testa un calcio di punizione di Pirlo e infine con Vucinic su assist di Marchisio. Il risultato sul campo è 4-2 per la Juventus. Il post partita è tutto da scrivere.

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