Federica Curiazzi è la migliore delle italiane nella 35 km di marcia ai Mondiali di atletica leggera

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Federica Curiazzi si conferma la migliore delle azzurre nella 35 chilometri di marcia in programma ai Mondiali di atletica leggera.

La 31enne di Barzana ha affrontato una gara in crescita chiudendo in quindicesima posizione la prova vinta dalla spagnola Maria Perez e battezzando nel migliore dei modi il proprio esordio nella rassegna iridata.

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La portacolori dell’Atletica Bergamo 1959 ha affrontato la prima parte della kermesse in sordina con una partenza che l’ha vista staccarsi sin dai primi chilometri dal gruppo delle migliori trascinato dalla campionessa uscente Kimberly Garcia Leon e dalla campionessa europea Antigoni Ntrismpioti.

Il plotoncino delle migliori, scremato sotto l’impulso della cinese Qieyang Shijie attorno al decimo chilometro e seguito a ruota da Ntrismpioti, Garcia, da Perez e dalla polacca Katarzyna Zdzieblo, si è gradualmente allontanato rispetto a Curiazzi che ha continuato a marciare insieme alla conterranea Nicole Colombi.

Curiazzi ha quindi alzato il ritmo negli ultimi dieci chilometri mentre la spagnola Perez se ne andava in solitaria tagliando il traguardo di Budapest in 2h38’40” davanti alla peruviana Kimberly Garcia Leon (2h40’52”) e alla greca Antigoni Ntrismpioti (2h43’22”).

L’esperta orobica allenata da Ruggero Sala risaliva quindi sino alla quindicesima piazza terminando le proprie fatiche in 2h53’27” con quasi quindici minuti di ritardo dalla vincitrice: “Non sono completamente soddisfatta della mia gara visto che arrivavo con tante aspettative, ma era il mio primo Mondiale e già nei giorni precedenti sono stata un pizzico tesa – ha spiegato Curiazzi nel dopo-gara -. Essendo molto contratta, con il mio allenatore e lo staff della Nazionale abbiamo deciso di affrontare una gara più difensiva, complice il clima caldo e umido. Visto che sono riuscita a recuperare numerose posizioni negli ultimi tre chilometri, penso che sia stata una tattica vincente”.

Più lontana invece Nicole Colombi che ha dovuto far i conti con una serie di proposte di squalifica che hanno bloccato per tre minuti e mezzo la 27enne di Villa di Serio, costretta ad accontentarsi della ventisettesima posizione in 3h02’29.

“Il mio obiettivo era arrivare perché tra squalifiche e ritiri, non mi è mai andata bene – ha sottolineato l’atleta dei Carabinieri -. Sapevo quale fosse la mia condizione, speravo in un risultato migliore ma, con tre bollini, ho puntato soltanto ad arrivare”.

In campo maschile ventesima posizione per Matteo Giupponi che è rientrato alle gare dopo un infortunio al tendine che lo ha bloccato per un’intera stagione consentendogli di giungere in ventesima posizione in 2h34’58”, distante oltre dieci minuti dallo spagnolo Alvaro Martin (2h24’30”).

“Era da un anno che non gareggiavo avendo avuto un problema a un tendine – ha confessato il carabiniere di Villa d’Almè -. Speravo di poter fare meglio, però da metà gara si è fatto sentire il tendine e quindi è come se avessi gareggiato con una sola gamba”.

Al termine della competizione Curiazzi ha lanciato un appello anche in vista del futuro che non vedrà la 35 chilometri nel programma olimpico, sostituita da una staffetta mista: “La Spagna ha dimostrato di essere capolista del movimento mondiale. Mi fa piacere perché stanno lottando molto per la marcia a livello internazionale e nazionale e questo è fondamentale per noi visto che il prossimo anno questa specialità non ci sarà. Speriamo che si riesca a ottenere la visibilità giusta per la marcia, visto che la staffetta non penso ci riuscirà, e mi auguro si possa far qualcosa anche per chi come me apprezza le distanze più lunghe”.