La propensione alla velocità è innata: o la si ha nel DNA oppure è impossibile costruirla. Mame Moussa Ndiaye l’ha conosciuta sin da bambino e, nonostante un fisico da “corazziere”, ha saputo costruire una carriera che lo sto conducendo sulle vette dell’atletica leggera italiana.
In grado di realizzare a Bellinzona il nuovo record bergamasco sui 200 metri fermando il cronometro in 20”87, il 24enne di Cologno al Serio ha trascinato l’Atletica Pianura Bergamasca al primato nazionale nella staffetta 4×100 metri mista.
Traguardi che rappresentano in realtà soltanto un punto di partenza per Ndiaye che ha rinunciato a vestire la casacca del Senegal per inseguire il suo sogno: vincere i Campionati Italiani e gareggiare con la maglia azzurra.
Mame Moussa Ndiaye, a Bellinzona è arrivato il personale e il record bergamasco nei 200 metri. Come nasce questa prestazione?
“È stata una esperienza bellissima che penso non dimenticherò più visto che si è trattata della mia prima volta sotto i 21 secondi. Insieme a tutta la squadra ho deciso di partecipare a questa gara per fare una esperienza fuori dall’Italia. Già dal riscaldamento si vedeva quanto stessi bene e scendere sotto quel muro sembrava possibile. Stando così bene ho fatto la gara migliore della stagione e ho raggiunto un’altra dimensione. Ci aspettavamo di scendere sotto i 21”, ma non sotto i 20”90”.
Ai Campionati Italiani hai ottenuto il quinto posto assoluto nella gara vinta da Filippo Tortu. Questa prestazione rappresenta un traguardo per la tua giovane carriera?
“La vedo come un punto di partenza per andare oltre. Tutti gli obiettivi che mi ero prefissato per quest’anno li ho raggiunti, però il quinto posto era inaspettato, ma rimane comunque un punto di partenza per il futuro visto che c’è ancora molto da fare”.
Vieni considerato come aggregato non avendo ottenuto la cittadinanza italiana. Quando ci sarà la possibilità di vederti in azzurro?
“Speriamo presto, anche se non dipende da me, quanto da altri fattori burocratici. Sono già in ballo da anni e mi auguro che si possa risolvere il più in fretta possibile”.
Avresti potuto vestire la maglia del Senegal, tuo Paese di origine, e partecipare già a competizioni internazionali. Perché hai deciso di rinunciare a questa occasione?
“Già da quest’inverno, quando ho iniziato ad andare forte nei 60, alcuni rappresentanti della Nazionale senegalese mi hanno fatto delle proposte, ma sinceramente sono dodici anni che abito in Italia e in futuro continuerò a vivere qua, per cui non mi sembrava il caso di gareggiare con quella maglia. Può sembrare un piccolo traguardo per molti atleti, ma un giorno sogno di poter vincere i Campionati Italiani e, se gareggiassi per il Senegal, non potrei più partecipare ai campionati nazionali”.
Oltre che sui 200, hai dimostrato di andare forte anche nei 100 metri. Quale distanza preferisci?
“Ovviamente i 200. Già dal settembre 2022 con il mio allenatore ci siamo dati come obiettivo di preparare solo quella distanza. Da settembre a dicembre ci siamo quindi concentrati lì, però dopo un po’ mi mancava la voglia di gareggiare e sono riuscito a convincere il mio coach a farmi fare una gara sui 60 metri. Dopo quella prova ci siamo accorti quanto fossi migliorato e così abbiamo deciso di affrontare un’altra competizione simile al fine di qualificarci agli Assoluti Indoor. Lì ho fatto 6”75, il miglior crono sui 60 ed è stata una bellissima sorpresa. Ho partecipato agli Assoluti e ho riconfermato il tempo che, portato sui 100, è diventato 10”47. Sono molto soddisfatto, però sui 200 ho più metri per esprimermi”.
A livello nazionale la velocità ha subito un grande processo di crescita, soprattutto fra i giovani. Quali sono gli avversari che temi maggiormente?
“Più che come avversari da temere, li vedo più come rivali che mi stimolano a far meglio. Quest’anno ho gareggiato con moltissimi ragazzi e tutti forti. Essendo molto competitivo, ora che mi vedo avvicinare ai loro tempi, tutto ciò mi spinge ad andare ancor più forte”.
Se nei 200 è arrivato il record provinciale, nella staffetta mista avete realizzato con la maglia dell’Atletica Pianura Bergamasca il primato nazionale. Quanto importante è stato raggiungere questo traguardo spesso poco considerato?
“Era da tanto che volevamo far una 4×100 mista. Abbiamo visto che QueenAtletica aveva organizzato questa tipologia di gare per cui abbiamo colto immediatamente l’occasione. Il quartetto era composto da me, Rebecca Provenzi, Makissia Bamba e Thomas Romano e quando siamo arrivati lì sapevamo di poter far il record. E’ stato comunque bellissimo perché lo volevamo moltissimo e per la società è stata un’occasione per farsi conoscere”.
Guardando al futuro, dove pensi possa arrivare Mame Moussa Ndiaye?
“Siccome affronto la vita per gradi, innanzitutto mi piacerebbe salire sul podio degli Assoluti, vincere un titolo, quindi far una gara internazionale con la casacca per l’Italia e poi non so dove posso arrivare, perché ci sono molti aspetti che non conosco e preferisco pensare al presente”.