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La corsa nel tunnel di Tortu

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Luca Lembi

Una nidiata di giovanissimi praticanti le specialità
dell’atletica leggera ha fatto da cornice
all’ennesima giornata trascorsa nel tunnel indoor
dell’impianto sportivo di via Gleno a Bergamo dal
21enne Filippo Tortu, primo italiano ad abbattere
il muro dei 10 secondi sui 100 metri e settimo
all’ultima edizione dei campionati mondiali di
Doha. Da oltre due anni, in media una volta a
settimana e sempre seguito dal papà coach
Salvino, Filippo si allena al coperto, ospite
dell’Atletica Bergamo 59 Oriocenter. Il tempo di
9”99 fatto segnare nel 2018 a Madrid è frutto
anche della preparazione sostenuta in questo
impianto entrato in funzione sette anni or sono.
Qui, nella giornata di giovedì 30 gennaio, Filippo
Tortu ha prestato la sua immagine al sequel di un
cartone animato del riccio blu famoso tra i più
piccoli, attorniato dal pubblico di ragazzini che
sognano di emularne lo sprint. E insieme a loro,
con lo spirito di un fratello maggiore, si è cimentato
in una corsa di gruppo lungo le corsie su cui è
abituato a bruciare i tempi. Un bell’esempio,
condito dalla voce convincente di Filippo che invita
a vivere la corsa con gioia e divertimento,
confermandosi testimonial dei valori portanti.
“Quando piove o fa troppo freddo Filippo si
trasferisce dalla sua residenza a Carate Brianza nel
tunnel, che gli permette di effettuare attività di
preparazione di alto livello – spiega Salvino Tortu –
Un velocista per allenarsi ha bisogno di condizioni
climatiche particolari. Quest’anno, dopo i 60 metri
ai campionati italiani indoor del 23 febbraio, gli
appuntamenti sono i Giochi Olimpici di Tokio e gli
Europei di Parigi”.
Filippo Tortu, dal suo canto, conferma le sensazioni
positive legate alla frequentazione dell’impianto
bergamasco.
“Lo conosco da quando lo hanno aperto, mi consente
di allenarmi in maniera ideale grazie ai gradi in più
al coperto, gestito molto bene. L’occasione di
incontrare e avere intorno a me tanti bambini
amanti dell’atletica mi ha fatto immenso piacere
perché mi sono reso conto che io e loro viviamo la
corsa allo stesso modo, con divertimento e passione.
Mi reputo un ragazzo normale, studio economia alla
Luiss, conservo i miei amici con i quali condivido il
tempo libero. Questa normalità mi aiuta
moltissimo. Sono determinato a fare meglio degli
anni scorsi e sicuro di riuscire a raggiungere gli
obiettivi”.

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