di Marco Cangelli
Per un atleta non c’è miglior motore che la passione. L’esempio cardine è quello rappresentato da Luigi Ferraris, che ha conquistato l’argento ai Mondiali Master di atletica leggera andati in scena a Torun in Polonia.
Il portacolori del Gruppo Alpinistico Vertovese non ha mai smesso di puntare sullo sport che lo ha accompagnato sin da bambino sfiorando il titolo iridato nei 1500 metri M40 vinto dall’iraniano Amir Tayebli.
Un risultato per certi versi inaspettato per il 42enne originario di Torre Boldone che ha dovuto combattere sin dalle batterie concluse in seconda posizione alle spalle soltanto di Tayebli con il tempo di 4’09″10.
“Avendo fatto fino allo scorso anno l’attività assoluta, ho sempre visto questa gara come una prova più tranquilla, invece mi sono trovato di fronte una competizione di livello particolarmente competitivo. Il tutto organizzato come se fosse un Mondiale assoluto, con una grande attenzione per la logistica e per le strutture che hanno ospitato gli Europei nel 2019 – spiega Ferraris -. La lista dei partenti si è dimostrata più agguerrita di quanto immaginassi con la speranza di vincere”
Il mezzofondista residente a Scanzorosciate si è dibattuto al meglio anche in finale abbassando ulteriormente il proprio crono e chiudendo le proprie fatiche in 4’05″00, lontano soltanto pochi centesimi dietro il vincitore.
“Prima di partire non mi sarei accontentato di un argento, ma ho dovuto faticare per riuscire a raggiungere questo risultato. Poter salire sul podio è stata comunque un’emozione fortissima anche perché mi sono trovato di fronte a una semifinale particolarmente tirata e a un certo punto ho pensato che sarebbe stato complicato pure cogliere una medaglia – sottolinea Ferraris -. L’atletica è stata però sempre la mia vita e, essendo molto competitivo, trovo sempre stimoli nella competizione per poter proseguire. Chiaramente lo farò finchè saprò di esser competitivo a buon livello, tuttavia per ora noto che quando ho a che fare con gli assoluti, riesco a giocarmela per cui perché smettere?”
Lo scorrere inesorabile del tempo non ha ridotto la passione di Ferraris che rappresenta un vero e proprio esempio per i più giovani che vogliono intraprendere la strada dell’atletica e farlo senza dimenticarsi mai di divertirsi.
“L’atletica è dedizione. Deve esser la priorità, però ciò che ti toglie a livello di energie, tempo e libertà, lo restituisce quando si ottiene un ottimo risultato. In questo sport non c’è la fortuna perché se vinci, dipende dall’allenamento, dai sacrifici e dall’aver un obiettivo che va perseguito fino in fondo“.