Valentina Petrillo chiude i Mondiali di atletica paralimpica con il bronzo nei 200 metri T12

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di Marco Cangelli
Il bronzo è il metallo che ha accompagnato Valentina Petrillo al Mondiale di atletica paralimpica.

La portacolori dell’A.S.D Omero Bergamo era salita sul gradino più basso del podio nei 400 metri T12 e si è ripetuta nel corso dell’ultima giornata di gare sui 200.

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Prima atleta transgender a prendere parte a una competizione iridata, la 49enne di origine napoletana ha aggredito la pista di Parigi centrando l’accesso alla finale con il quarto miglior tempo in semifinale fermando il cronometro in 26″00.

Un tempo superiore al record italiano realizzato in batteria, ma che ha collocato Petrillo alle spalle in batteria della tedesca Katrin Mueller-Rottgardt, vincitrice della heat in 25″54 e lontana due secondi dalla cubana Omara Durand che ha dominato il turno in 23″58.

La sfida decisiva ha visto ancora una volta il dominio della primatista mondiale che ha abbassato ulteriormente il proprio crono tagliando il traguardo transalpino in 23″08 a soli cinque centesimi dal primato realizzato a Tokyo nel 2021 e garantendosi così l’oro.

Dietro la venezuelana Alejandra Perez Lopez centra l’argento in 25″42 davanti alla tedesca Mueller-Rottgardt e a Petrillo, giunta in 26″31, tuttavia l’atleta teutonica ha perso il cordino della guida venendo così squalificata e aprendo la via delle medaglie all’azzurra.

È fantastico, non ho parole, non ci posso credere. Ditemi che non è un sogno. È importantissimo questo bronzo, sono felicissima. Un pensiero alla mia mamma: mi ero affidata a lei che mi assistesse dal cielo e lei mi è stata vicina fino alla fine. Da qui parte la sfida di Valentina. Io sono pronta. Ho un anno davanti, le mie competitor sono tanto agguerrite però Valentina c’è e ha dimostrato quello che poteva dimostrare in questo campionato del mondo e da qui si parte alla carica per le Paralimpiadi dell’anno prossimo – ha spiegato l’atleta in forza alla squadra orobica -. Qualche mese fa ero quasi sull’orlo di lasciare tutto, lasciare l’atletica visti tutti gli attacchi che ho ricevuto. Anche qui una settimana fa questo stadio era un po’ freddo nei miei confronti, oggi però era tutto con me. Questo vuol dire che la vittoria più grande di una persona è che quando si lavora con serietà e con onestà i risultati arrivano. Quindi non molliamo mai. Si può ricominciare a 50 anni, lo sport fa bene, fa bene per tutti, per noi che abbiamo qualsiasi tipo di disabilità ed è qualcosa di inclusivo nella società“.

Proprio in occasione della manifestazione internazionale Petrillo ha deciso di lanciare un appello alla società affinché si possano placare tutte le ostilità e i pregiudizi rivolti nei confronti delle persone transgender: “Un messaggio particolare alle persone che ancora vivono nella discriminazione e nel pregiudizio, sia come persone disabili sia come persone transgender. Questa è la corsa di Valentina, questo è il messaggio di Valentina. Spero di essere di ispirazione per tante altre persone. Per prima cosa vorrei dire che si può fare una splendida vita e avere tanto successo anche se si ha un problema alla vista e anche se si è persone transgender“.