E’ l’Adriatic Arena di Pesaro ad ospitare la Domenica più festosa della pallacanestro, l’All Star Game infatti è da sempre un gioco più che una gara. Tutte le stelle più brillanti del firmamento del Basket A1 si sfidano schierati in due formazioni: la Nazionale Italiana e gli All Star, in un match dove è il divertimento a fare da padrone e non la competizione. L’atmosfera è spensierata, non ci sono rivalità solo la voglia di “giocare” a pallacanestro, così i grandi del basket per un giorno dismettono i panni di giocatori professionisti e tornano a respirare l’aria di un 5 vs 5 che sa tanto di campetto estivo. E’ la Nazionale a portare a casa la vittoria con il punteggio di 91-85 e il titolo di Mvp è consegnato nelle talentuose mani di Hackett che approfitta della dimestichezza col parquet di casa per mettere a segno i suoi 27 punti, ma non ci sono perdenti perchè solo per oggi non sono la vittoria, la sconfitta o le statistiche a contare ma solo la passione per questo meraviglioso sport. Coreografica e ricca di emozioni anche la sfida delle triple, ad essere incoronato a Re per il tiro da fuori dell’arco è Travis Dinner il play Americano giocatore di Sassari, ma l’evento più atteso in questa surreale giornata è da sempre la gara di schiacciate dove i grandi saltatori si esibiscono in uno spettacolo entusiasmante regalandoci emozioni e acrobazie indimenticabili che ci fanno sognare e tornare bambini mentre osserviamo atleti rubare l’identità agli eroi e volare a canestro travestiti da Batman, arrampicarsi alla retina con il costume dell’uomo ragno e arrivare ad attaccarsi al ferro dopo aver saltato uno scooter, alla fine il trofeo del miglior spettacolo se lo aggiudica ancora James White che onora questo sport indossando la maglia di Alphonso Ford “Fonzie” per gli amici di Pesaro, grandissimo atleta e idolo dell’Adriatic Arena scomparso prematuramente nel 2004 dopo aver lungamente lottato contro il suo più spietato avversario, la Leucemia.
Si conclude così questa Domenica festosa, si ripongono i costumi da super eroe, ogni giocatore ritrova i suoi colori sociali e si torna a concentrarsi sugli obbiettivi e sulle competizioni e a noi da sempre innamorati di questo strabiliante sport, non resta che augurarci che questa giornata regali ai nostri professionisti un pizzico di spensieratezza che renda la pallacanestro un po’ meno un lavoro e un po’ più un gioco.
(commento di Ester Alessi)