Fabrizio Carcano
A nove giornate dalla fine della stagione regolare si
complica sempre di più la situazione del Bergamo
Basket 2014, ultimo in classifica con soli 8 punti
dopo 23 partite.
Nell’ultima settimana la compagine giallonera,
falcidiata dagli infortuni, con Marra e Parravicini
indisponibili, Dieng inutilizzabile ad Agrigento,
oltre ai due lunghi Allodi d Bozzetto con diversi
problemi fisici a zavorrarli, ha fatto il possibile
perdendo altre due partite, ad Agrigento per 85-65,
e in casa con Biella per 76-89.
Sconfitte diverse. Ad Agrigento, sul campo della
seconda in classifica, il BB14 è schizzato sul 17-23
e ha sperato nella fuga, poi è stato ripreso e ha
tenuto botta fino al 25’ quando le rotazioni limitate
e la stanchezza hanno tagliato le gambe ai
gialloneri, costretti a dare minuti al debuttante
18enne play Andrea Augeri.
Tre giorni dopo il ko casalingo contro Biella, terza
in classifica, un altro avversario fuori portata nelle
cui file spicca la stella Giordano Bortolani, che ha
dominato il primo tempo, arrivando sul 20-40,
prima di una reazione sorprendente e inattesa dei
bergamaschi, arrivati anche a meno quattro grazie
alle bombe di Carroll, Jackson e Zugno.
Rimonta di carattere e cuore, ma ancora una volta
la panchina corta e quintetti con i 19enni Costi e
Dieng e il baby Augeri, hanno costretto la squadra
di coach Marco Calvani ad una resa nel finale.
Difficile ormai sperare di invertire la tendenza.
Per raggiungere i playout Bergamo dovrebbe
vincere almeno quattro partite, forse cinque, senza
poter prescindere da un successo casalingo il 25
febbraio in casa contro Capo d’Orlando, unico
avversario raggiungibile per evitare l’ultimo posto.
Quasi utopico sperare in una rimonta che sembra
fuori portata per questa squadra.
“Abbiamo un cappio al collo che si stringe ogni
giornata di più. Contro Biella sono state due partite
all’interno della stessa partita, nei primi due quarti
abbiamo fatto antibasket. Per cui non posso
accettare l’approccio che abbiamo avuto nel primo
tempo. Poi dopo l’elettroshock dell’intervallo
abbiamo fatto vedere qualcosa di buono e siamo
riusciti a riaprire la partita. Ringrazio Allodi che ha
voluto giocare anche se stava male: ha giocato con il
dolore e con l’orgoglio, non posso che ringraziarlo. Il
cappio? Lo sentiamo sempre più stretto ma lo
sgabello ancora non lo hanno tolto…”, ha spiegato
un sempre più amareggiato coach Marco Calvani.