Fabrizio Carcano
Per il quarto anno consecutivo in A2 anche se la
formula dei campionati verrà ufficializzata in
tarda estate, quando si farà la conta delle società
sopravvissute alla crisi economica post
pandemica. Tra queste ci sarà il BB14, che sta
programmando una ripartenza che passa da un
consolidamento societario. Come spiega il
presidente del sodalizio giallonero, Massimo
Lentsch. “Abbiamo utilizzato questo periodo di
sosta forzata per riflettere. Intanto stiamo
chiudendo i rapporti in essere con la stagione
terminata, non abbiamo contratti pluriennali per
cui non abbiamo impegni futuri con nessuno e
siamo autonomi. La nostra società ha pagato tutte
le tasse e tutti gli stipendi, per cui siamo pronti
per voltare pagina.”
Ci diceva delle riflessioni in corso…
“La prima riguarda un riassetto del Consiglio
d’Amministrazione della società, che avrà un
direttivo ristretto con massimo tre soci, oltre a un
tecnico, un commercialista esperto anche di
regolamenti sportivi – una figura fondamentale
nella compagine decisoria e abbiamo già
individuato qualcuno che faccia al caso nostro – e
poi un direttore generale con massima autonomia,
che vorremmo fosse Gianluca Petronio, che
sovrintenda a tutti i settori, amministrazione,
marketing, comunicazione, commerciale, settore
tecnico e sportivo e settore giovanile ecc. Nelle
prossime settimane sottoporremo all’assemblea dei
soci questa formula innovativa del Consiglio
ristretto”.
Dunque si partirebbe dalla conferma di Petronio?
“È così. Vorremmo andare verso la conferma
dell’allenatore Marco Calvani e di Gianluca
Petronio, due persone che abbiamo avuto modo di
conoscere e apprezzare per la loro professionalità,
umanità e trasparenza, due persone competenti,
integerrime e oneste, con cui abbiamo costruito un
rapporto che vogliamo proseguire. Dopo tre anni
consecutivi in cui abbiamo sempre cambiato
tecnico e general manager, ora vorremmo avere
continuità”.
Molti club stanno già issando bandiera bianca.
“Noi siamo una realtà piccola, paradossalmente
subiamo poco la debacle dei mancati incassi, o
dell’abbandono degli sponsor, che nel nostro caso
non esiste. Per cui siamo leggeri e non abbiamo
pesi a zavorrarci”.
E le altre riflessioni?
“Vogliamo rinnovare il settore giovanile,
privilegiando le società che in questi anni ci hanno
sostenuto come Terno d’Isola e Torre Boldone, ma
valutando anche alternative, vogliamo diventare
autonomi ed essere il punto di riferimento dei
ragazzi del nostro territorio”.