Simone Fornoni
Dopo la serie negativa formato schiaffo a cinque dita, riecco la luce in fondo al tunnel per la Bcc Treviglio, tornata ai due punti ospitando la Ge.Vi. Napoli già brutalizzata a domicilio (81-59). E nessuno dica che lo sblocco ritardato nel tabellino di Corban Collins (13+4+4 il suo score, 69-55 dal sofà a 2’30” dal tripudio), due personali per schiodarsi dallo zero alle soglie dell’intervallo, alla prima vittoria su cinque dal taglio di Pavlin Ivanov pro domo sua, non c’entrerebbe nulla col ripristino degli equilibri e la redistribuzione delle responsabilità in seno al roster della Bassa. Doveva per forza restare nell’ombra lui, almeno per un paio di quarti, per ridestare dal sonno i compagni (73-58; 21-14, 40-25, 54-40), ora attesi ad altri due casalinghi domenicali con Latina e Orlandina inframmezzati dalla trasfertona di Biella.
Il coach Adriano Vertemati comincia ad allargare il sorrisone a 32 denti quando Vincenzo Taddeo pareggia la quota 2 della inespressiva vedette ospite Roderick (solo 9 alla fine) per il supervantaggio (25-14) allo start della seconda corsetta cronometrica, dopo il sorpasso a metà del guado della prima sulle ali del terzetto Reati (7 e 6 rimbalzi; due bombe dagli angoli alla terza di fila
in quintetto), Borra (6 in un amen, 14 al gong più 7 carambole) e Palumbo (11+4) che attacca benone il ferro, rarità stagionale per il pacchetto esterni in Blu, mentre di là non esistono alternative al gioco prevalentemente da fuori di Chessa (6) o Sandri (11), entrati in corso d’opera, o alla multimensionalità del centro tascabile Sherrod (10+11).
Il pivottone torinese nella decade della sirena corta va anche di tap-in e da oltre l’arco (32-18, 5’30”) prima del nuovo massimo vantaggio sul più 16 di un Pacher (14+12) fin lì da lavoro sporco. Al rientro sul legno Caroti (13 con 4/7 e 4 assist) piazza subito la seconda del tardo pomeriggio al PalaFacchetti, di là danno una manina solo Monaldi (13+5, briciole e virgola per l’ex Guarino) e Iannuzzi (2), innesto invernale nel pitturato. L’ex Cantù scava il 48-29 a una cinquina dall’ultimo scollinamento per poi inaugurarlo col paio di missili (60-42, 1′), il play nemico la riapre sul 62-51 in terzo tempo a 6′ dal tutti a casa. Sandri e l’ex BB14 fanno meno 7, senza però fare i conti coi polsi fermi locali, compreso Palumbo in post. Quota 20, la metà vinte, è un sollievo. Ora caccia di nuovo ai playoff. Un dovere morale, con una rotazione dalla simile qualità. Parola al parquet.