Al primo turno in doppia cifra (giornata numero 10), si delinea il terzetto in vetta alla classifica, mentre si fà sempre più preoccupante la posizione di Pesaro, che inanella in posticipo la nona sconfitta consecutiva. E partiamo proprio dal fondo, in tutti i sensi. Milano scende all’Adriatic Arena, dopo l’impresa europea, successo determinante al fine di centrare il primo vero obiettivo stagionale, le top16 di Eurolega. Archiviato positivamente il cammino europeo, il parquet di Pesaro non può e non deve rivelarsi un ostacolo per le scarpette rosse, che già troppe volte (soprattutto fuori casa) hanno”palesato” preoccupanti cali nel percorso italico. Dopo un primo quarto equilibrato (20-23) ecco coach Banchi scatenare la coppia Gentile (16)-Langford (25). Con 32 punti messi a segno nei secondi 10′, la fuga è confezionata e non bastano orgoglio e Anosike (15+17!) a Pesaro per ribaltare la frittata. Coach Dell’Agnello continua a dare spazio e fiducia ai giovani, ma la formazione marchigiana appare lontana da standard sufficienti per sopravviviere in serie A (73-94 il finale).
Milano è comunque ancora lontana 4 punti dal vertice, occupato da Siena, Sassari e la “sorpresa” Brindisi. I pugliesi reagiscono all’ultimo ko in terra emiliana (ko a Bologna), ma di certo non entusiasmano contro Pistoia (68-60). Risicato vantaggio finale ottenuto nell’ultimo quarto grazie ad una attenta difesa a zona, chiave di un match dove si è tirato molto (54 tentativi totali, 30+24) e male (11 a segno, 6+5) da 3 punti. Tiro dalla lunga distanza, specialità della casa per Diener e compagni; Sassari passeggia a Montegranaro (69-88) chiudendo con un significativo 50% dai 6,75mt (15/30) e primo posto consolidato in classifica, con una striscia ininterrotta di vittorie, che pare non volersi certo interrompere proprio ora.
Non vuole fermarsi nemmeno la Montepaschi Siena, che a fronte di disgrazie societarie ed infortuni “pesanti” (ancora fuori Hackett, sempre più vicino al passo d’addio, secondo radio-mercato), sconfigge Roma nel Sundaynight match (82-70), sfoggiando un David Cournooh (21 per il play del 1991), mai visto finora. Coach Crespi, lo gestisce con carota e bastone, ben sapendo quali enormi potezialità si nascondano dentro a questo campioncino sulla rampa di lancio.
Chiude il quadro delle positive, la Umana Venezia, che centra un nuovo successo (il quarto dell’era Zare, con un solo ko) ai danni della Sidigas Avellino (84-69). Linhart (20) comincia a fare sul serio e con un Luca Vitali così (13+8 assist), meglio non porre limiti alla Provvidenza.
Passiamo dietro la lavagna, dove troviamo in primis Varese. la sconfitta a domicilio nel derby con Cantù (77-82) fa davvero male, anche per il modo in cui matura. 35′ letteralmente dominati ed un ultimo quarto ai limiti dell’inverosimile (11-25), dove il canestro sembra stringersi e le maglie difensive allargarsi a dismisura. Se Aradori (19) e Cusin (16) se la ridono, coach Frates e l’intero roster biancorosso, appaiono sull’orlo di una profonda crisi esistenziale.
Non fa molto meglio Cremona, che dopo il terremoto in settimana (esonerato Gresta, panchina a Pancotto) rimedia una scoppola in terra emiliana (93-75 per la Grissin Bon Reggio Emilia), da far rizzare in testa i capelli al presidente Aldo Vanoli (White/Bell 20+24). Tutti gli sforzi ed il vero miracolo estivo, per conservare il diritto a giocare nella massima serie, rischiano di venire sviliti da un avvio di stagione a dir poco deludente, ed ora i giocatori dovranno fornire prestazioni di altro livello, se vorranno continuare ad indossare la canotta biancoazzurra.
Chiudiamo con il “derby bianconero” fra Caserta e Bologna. I campani hanno le spalle al muro e giocano con grande cuore, la Granarolo deve fare fronte alle assenze dei “giovani leoni” Imbrò e Fontecchio, con pesanti ripercussioni alla voce “rotazioni”. Risultato finale 65-57 per i padroni di casa (Moore 20, Tommasini, ex giovanili Virtus, 7), che escono così dal momento nero, mentre il presidente Villalta vede ancora una volta i propri ragazzi mancare la prova del 9, la classifica resta interessante (12 punti come Milano e Roma) ma rimane l’impressione di una ghiotta occasione mancata.
Domenica pre-natalizia in arrivo, con sotto l’albero il ritorno di Ettore Messina a Bologna (festeggiato come è ottimo uso in questa annata all’Unipol Arena prima del match con Avellino), la super-sfida Sassari-Siena ed il derbyssimo Cantù-Milano. Per gli appassionati, una vera e propria abbuffata!
( commento di Luca Polesinanti )