La Coppa non è più Green

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basket coppaBeko Final Eight 2014 – Dal Forum si alza un solo grido “Sassari!!!”. Per la prima volta la squadra sarda si aggiudica con merito la Coppa Italia targata Beko, sconfiggendo la sempiterna Montepaschi Siena per 80-73. Coach Meo Sacchetti dopo 5 anni di panchina regala così al presidente Sardara il primo trofeo da mettere in bacheca e se lo spirito di una intera regione continuerà ad essere questo, siamo certi non rimarrà l’unico. Una società seria dove la programmazione è alla base di questa scalata ai vertici del panorama cestistico nazionale, condita (il che non guasta) da un gioco piacevole e divertente, che magari farà storcere il naso a qualche addetto ai lavori, ma che regala di certo emozioni a non finire, oltrechè essere il più efficace spot per la pallacanestro nostrana.

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Dopo un venerdì di passione con le “favorite” KO al primo ostacolo (Milano sconfitta da Sassari, Cantù da Reggio Emilia, Roma da Siena con la sola Brindisi a farsi “rispettare” contro Venezia), il sabato delle semifinali registra due belle partite con equilibrio sovrano nonostante i tentativi di fuga delle protagoniste dell’ultimo atto. Brindisi e Reggio Emilia devono quindi cedere il passo e lasciare il proscenio alle due formazioni che si sono dimostrate più pronte in questo momento della stagione. Primo tempo di marca biancoblu, il Banco di Sardegna minaccia di voler chiudere la contesa già dopo soli 20′ volando sul +17 (45-28), grazie alla combo Green (Marques 9 e 7 assist)+ Green (Caleb 18 e 7 rimbalzi). Spaventa soprattutto la abnorme differenza a livello di valutazione (66-19!). Ma come si dice in questi casi “mai sottovalutare il cuore dei campioni!” e Siena lo è stata per le ultime 5 volte consecutive. Dopo aver toccato il massimo vantaggio (+20, 48-28), la Sacchetti’s band si trova travolta da un parziale di 2-19, con i biancoverdi che raggiungono il -3 (50-47) a 2′ dalla sirena del terzo quarto. L’inevitabile calo dopo uno sforzo di questa portata riporta la distanza di sicurezza fra le due rivali (61-53 al 30′).

 

Di nuovo un Green (questa volta quello senese, Erick 22) e Ortner (strepitoso con 17 punti e 13 rimbalzi), provano a trascinare i compagni oltre i propri oggettivi limiti, ma la deficitaria percentuale dall’arco dei 6,75 (6/32 ovvero il 19%!), condanna Marco Crespi alla definitiva resa, la prima dopo quasi sei edizioni di imbattibilità. Onore comunque ad una squadra che ha saputo lasciare sul parquet ogni stilla di energia, confermandosi ancora una grande realtà alla faccia di coloro che già intonavano il “de profundis” dopo l’addio di Hackett. A corollario del successo finale, arriva anche l’assegnazione del titolo di MVP della manifestazione a Travis Diener (17, 7 rimbalzi e 4 assist in finale), autentico direttore di una orchestra mai così sinfonica come ora.

 

(commento di Luca Polesinanti)