Sono iniziati i play-off del Campionato Italiano di Basket e la nuova formula ha già ottenuto il “successo ” di portare ben 3 dei quarti di finale alla fatidica gara 7. Certo, grande riscontro mediatico, più spazio, visibilità e palazzetti finalmente pieni per assistere alle sfide che valgono una stagione. Non si può dire altrettanto della qualità, con il ritmo folle imposto dal calendario, che costringe spesso le squadre e gli allenatori ad alzare bandiera bianca, lasciando “per strada” qualche partita, in cui provare a recuperare risulterebbe certo più dispendioso, che rigiocarsi una nuova gara a sole 48 ore di distanza. Non a caso, fatto salvo per la sfida fra Roma e Reggio Emilia, il fattore campo è risultato sempre determinante, fino a giungere alla vera e propria “lotteria” di un match dentro o fuori, senza domani.
Al PalaTiziano, Datome e compagni, tengono i nervi saldi e mantengono sempre la testa avanti contro la Menetti band, meravigliosa, già nel raggiungere i play-off e nel lanciare italiani più o meno giovani (Cinciarini, Antonutti, Cervi) in grado di giocare minuti importanti, con grandi responsabilità. Sopra di 5 punti all’intervallo (39-34), i giallorossi di casa accelerano definitivamente nel terzo parziale, dilatando il gap fino al +18. Le ultime diperate “sbracciate” ospiti non bastano a tenere la linea di galleggiamento ed il finale (72-59) premia la squadra oggettivamente più forte e pronta a disputare una semifinale, con il suddetto fattore campo ancora una volta a favore.
Questo perchè nell’altra gara 7 disputata, la Lenovo Cantù gioca il “jolly” tenuto in serbo in una stagione travagliatissima e sbanca il PalaSerradimigni, che sognava, con il proprio entusiasmo di trascinare fino alla finale i propri beniamini. Arriva invece la beffa, con la tripla della disperazione di Brian Sacchetti, che si spegne sul primo ferro, assieme alle speranze dei sardi. Molto lontana dalla classica immagine di una gara decisiva, la partita si decide grazie ad un canestro segnato in più, piuttosto che uno subito in meno. L’inizio è choccante per coach Sacchetti, che vede gli ospiti volare sul 18-5 con un irreale 100% dal campo, ma soprattutto senza una parvenza di difesa da parte dei propri ragazzi, che tutto paiono, fuorchè decisi a vendere cara la pelle. I cugini Diener, provano a rimettere in piedi la “baracca” ma se da un lato mettono punti a referto, dall’altro i rispettivi avversari, non trovano nessuna opposizione alle proprie iniziative offensive. Ultimi minuti palpitanti, sorpassi e controsorpassi si susseguono a ritmo incalzante con Ragland (20 alla fine) anima del gioco canturino, infallibile dalla lunetta a 24″ dalla sirena. +1 Cantù, tripla sul ferro di capitan Vannuzzo, fallo su Tyus e “sciagurato” 1/2 a 3″ dalla fine. Concessa così una chance ai padroni di casa, che falliscono la prima rimessa, ma sulla seconda liberano Sacchetti dai 6,75 con grande spazio. Il miracolo che tante volte ha detto bene agli isolani, questa volta non si compie e così coach Trinchieri può esultare giustamente assieme ai suoi ragazzi, autori di una vera e propria impresa sportiva.
Impresa che speriamo resti solamente sportiva anche quella legata all’ultima sfida fra Milano e Siena, serie nella quale, le polemiche mediatiche (arbitraggio, trombette, gesti all’uscita dal campo, “importanza” dei titoli giornalistici) hanno quasi avuto il sopravvento su quanto successo sul parquet. Al Forum, l’ultima parola quella definitiva, sperando che a parlare sia davvero e finalmente solo il campo.
( commento di Luca Polesinanti )