La doppia sfida del PalaEstra, riporta come da pronostico la serie a Roma con la Montepaschi Siena avanti 3-1 e con ben 3 match-points sulla racchetta. Di certo la attende una gara 6 (eventualmente) da giocare con il favore del parquet “amico”, scalfito solamente dal beffardo jumper di Sakota a 6″ di secondo dalla sirena. Una vera e propria roccaforte che anche in questa serie finale, si è rivelata inespugnabile. Roma non può certo dirsi dimessa, anzi ha lottato fino all’ultimo per tornare a casa con il punto del pareggio in tasca, ma in ambedue le occasioni le è mancato proprio il colpo di reni finale. Due gare simili nello sviluppo e purtroppo (per i giallorossi) anche nella conclusione, la ricetta è abbastanza chiara, se si gioca a segnare un canestro in più, la Montepaschi appare superiore, se si abbassano i ritmi e si gioca ai 65 punti circa, allora i capitolini possono nutrire ancora una speranza. Certo la sola idea di battere per 3 volte di fila i Campioni d’Italia, mette i brividi, ma in fondo anche Varese si era ritrovata in questa spiacevole condizione ed è mancato davvero poco all’impresa. La truppa di coach Calvani ha tutt’altro spessore difensivo, rispetto ai biancorossi, ma tutto stà nel verificare il livello di benzina ancora presente nel serbatoio, vera determinante della serie, dove sinceramente ha prevalso chi alla fine era più lucido e meno stanco (quasi sempre Siena!). I protagonisti restano sempre i soliti “noti” con Hackett, Moss e Bobby Brown a regalare emozioni e punti a chi tifa biancoverde, mentre sull’altra sponda un ritrovato Gigi Datome, affianca la coppia Goss-Lawal a caccia di un successo ormai indispensabile. Tutte le serie finali non hanno lesinato gare 7, vedremo se anche la finale metterà in scena lo stesso copione.
( commento di Luca Polesinanti )