Siena gimme five!

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Cimberio Varese-Montepaschi Siena final eight coppa ItaliaBEKO Final Eight: quinto successo consecutivo della Montepaschi Siena, trascinata ancora una volta da Daniel Hackett, premiato giustamente come MVP della manifestazione. Sfuma il sogno di Varese, che fallisce la prova di maturità.
Cambiano i copioni, cambiano gli attori protagonisti, cambiano gli antagonisti, ma da cinque stagioni a questa parte il finale è sempre lo stesso. Le maglie biancoverdi di Siena fanno festa sul “podio” ed alzano festanti il trofeo assegnato alla società vincitrice della Coppa Italia.
Se negli anni precedenti erano maggiori le speranze di certi “gufi” di vedere inciampare gli “invincibili”, nel 2013 oggettivamente prevalevano le perplessità su un sistema apparso decisamente più fragile, minato anche da tutto quanto accade attorno al “main-sponsor”. Risultato? 77-74 in finale alla Cimberio Varese, che sta dominando il campionato e nuovo titolo in bacheca!
Si sono perse per strada le ambizioni di una “ritrovata” (non sappiamo davvero quanto) Milano, la bella favola della nuova Roma, il basket frizzante di Sassari tutti costretti ancora una volta a cedere il passo alla Montepaschi di coach Banchi.
La finale si decide nei primi minuti, quando ai primi 7 tentativi andati a segno per Siena, Varese “risponde” con 7 errori di fila, producendo un 18-0 che non ammette repliche. Chi si aspettava una Cimberio arrembante e garibaldina, deve ricredersi di fronte ad una difesa biancoverde ancora una volta ai limiti della perfezione (gli uomini di Vitucci chiudono con un misero 26/63 dal campo).
Chiaro che non ci si può arrendere in questo modo e proprio in una finale, per cui Dunston (14) avvia la rimonta che si concretizza nel -9 (14-23) del primo intervallo. Brown (25 con 5/7 da 3 punti) è una macchina da canestri e supportato da Janning (10) produce un altro mini-allungo prima della pausa lunga (+14: 43-29). Con le spalle al muro i biancorossi si affidano a Green capace di sfornare 29 punti, anche se la tattica dello staff senese sembra proprio quella di lasciare spazio alla sua vena realizzativa, togliendolo dai ben più redditizi (per la squadra) compiti di play-making (8 perse!).
Così si entra nell’ultimo con Siena avanti di 17 (66-49),  apparentemente in pieno controllo, ma le sorti si ribaltano improvvisamente con i toscani costretti a 0 per più di 7 minuti, storditi da un controparziale di 0-12 e salvati letteralmente dall'”uomo del destino”: Daniel Hackett. Il playmaker certo più noto per la strana acconciatura che per la solidità sul campo, ha dimostrato a tutti (una volta di più) di essere un campione vero e con gli attributi. La tripla che sancisce la fine del digiuno parte dalle sue mani e con i suoi 17 punti, si rivela ancora una volta determinante per il successo finale. Il premio di MVP non può che essere suo così come la dedica dovuta di tutta la squadra a Luca Lechtaler, in campo a lottare con i propri compagni, nonostante la perdita del padre il giorno precedente. Probabilmente la forza di Siena nasce anche da qui, un gruppo, una squadra che sa trovare sempre il meglio nei momenti che contano davvero.

( commento di Luca Polesinanti )

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