Il progetto “Calcio Insieme” deriva dall’esperienza decennale maturata con la Totti Soccer School, che ha dato vita all’iniziativa “Diamo un calcio alla disabilità”, contribuendo alla formazione di tanti istruttori e psicologhi sulla materia. Per ogni singolo bambino si elabora un percorso didattico individuale per poi procedere alla creazione dei gruppi di bambini e bambine, che vengono sottoposti a una visita medica di valutazione d’idoneità sportiva. La valutazione psicologica viene effettuata attraverso colloqui con i genitori e gli insegnanti di scuola o altri professionisti che li seguono, l’osservazione sul campo del comportamento dei giovani e test psicologici. Grande importanza viene data alla fase di accoglienza incontrando le famiglie per raccogliere informazioni sul vissuto degli allievi, utili preparare un ambiente fisico e relazionale confortevole e adatto al bambino. Il programma tecnico dà importanza al gioco del calcio attraverso alcune semplici abilità, variate e non noiose, con regole semplificate. Il rapporto allenatore allievo è di 2 a 1, con la presenza di psicologi di sostegno, logopedista e medico presente in campo.
“Il calcio può essere uno strumento fondamentale per aiutare i bambini affetti da disabilità mentali a sviluppare se stessi – spiega Patrizia Minocchi, presidente ASD Calcio Integrato – . Quello strumento magico che è la palla ha già dato i primi risultati, i bambini stanno imparando a relazionarsi”. “Lo sport è da sempre un aggregatore e insieme uno strumento motivazionale per superare i propri limiti, mettere su un campo di calcio bambini affetti da difficoltà psicomotorie rappresenta per loro una possibilità di miglioramento – – sottolinea Mauro Baldissoni, direttore generale dell’AS Roma, che ha messo in campo la propria piattaforma sociale per questo meritorio progetto di integrazione.