ATALANTA MISSIONE COMPIUTA

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L’Atalanta conquista la finale di Coppa Italia del 15 maggio a Roma contro la Lazio, battendo in rimonta la Fiorentina in una gara giocata con grande intensità nello stadio gremito come solo nelle grandi occasioni. Un successo destinato a entrare nella storia della società bergamasca, che ha conquistato il trofeo tricolore nel lontano 1963 e spera di ripetere l’impresa con quella che in molti giudicano la squadra più forte di sempre. Ancora una volta la squadra di Gasperini parte con l’handicap, facendosi sorprendere e traballando in un altro paio di occasioni prima di riprendersi e mutare atteggiamento, complice il pareggio raggiunto su penalty guadagnato da Gomez e trasformato da Ilicic. Due giocatori inesauribili e decisivi nell’economia del gioco dell’Atalanta. Di fatto la Fiorentina fa parlare di sé nei primi dieci minuti, poi l’Atalanta ritrova se stessa ed esce alla distanza, imponendosi nel gioco e nel risultato.

Gasperini lascia fuori Mancini, diffidato, scegliendo Djimsiti centrale difensivo affiancato da Masiello a destra e Palomino a sinistra, e schiera Castagne e Gosens esterni di centrocampo in assenza dello squalificato Hateboer. Per il resto formazione confermata con De Roon e Freuler sulla mediana e reparto avanzato formato da Gomez, Ilicic e Zapata. Montella propone Biraghi a sinistra e Gerson in mediana nel 3-5-2, con Muriel e Chiesa coppia d’attacco.

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Doccia gelata dopo 3’ con la difesa bergamasca che si fa bucare da una verticalizzazione di Chiesa per Muriel che si presenta solo davanti a Gollini e lo batte. Gara subito in salita per la squadra dell’infuriato Gasperini, che rischia di capitolare ancora al 5’ su iniziativa e conclusione di Chiesa di poco a lato. L’Atalanta prova a rispondere, ma rischia ancora in contropiede e all’11 Mirallas parte in progressione dalla propria trequarti superando in velocità i difensori e presentandosi davanti a Gollini che para e tiene in partita la squadra. Passa un minuto e Gomez viene sgambettato in area da Ceccherini. L’arbitro Calvarese indica senza esitazioni il dischetto, confortato anche dal Var. Ilicic con freddezza trasforma calciando forte e preciso nell’angolo dove Lafont non può arrivare. E lo stesso Ilicic con una giocate delle sue costringe alla trattenuta Ceccherini che diventa il primo ammonito. L’Atalanta prende fiducia e dopo il pareggio mantiene l’iniziativa senza nulla concedere ai viola, che abbassano il proprio baricentro. Al 20’ Gomez prova il tiro dai 20 metri mirando alto. Dopo 2’ ci prova anche Veretout dalla grande distanza ma spedendo alle stelle, così come il tentativo su calcio di punizione di Muriel al 31’. Al 38’ per due volte su cross di Castagne, ispirato da Ilicic, Gosens colpisce di testa ma non inquadra lo specchio della porta. Allo scadere del primo tempo combinazione tra Zapata e Ilicic che calcia male verso la porta di Lafont. Dopo 2’ nella ripresa verticalizzazione in area di Muriel per Benassi la cui conclusione ravvicinata viene respinta da Gollini, che compie l’ennesimo salvataggio. La risposta al 5’ nel destro di Gomez che Lafont neutralizza allungandosi e deviando in angolo. L’Atalanta non si lascia ipnotizzare dagli avversari come a inizio partita e si propone in avanti con continuità, ma deve guardarsi comunque dalle ripartenze di Chiesa e Muriel, sempre veloci e pericolosi. All’8’ Gasperini richiama Freuler e inserisce Pasalic. Al quarto d’ora palla in area a Zapata che in uno spazio strettissimo di gira e calcia; provvidenziale la deviazione di Milenkovic con pallone che passa di poco a lato del palo sinistro. L’Atalanta spinge con decisione e al 18’ Lafont deve respingere la bordata di sinistro di Pasalic. Al 20’ Montella avvicenda Gerson con Dabo. Dopo tanti batti e ribatti, Gomez sfonda al 24’ con la complicità di Lafont che si accartoccia sul siluro rasoterra dell’argentino ma devia il pallone nella propria rete. Al 28’ Montella tenta il tutto per tutto facendo uscire Benassi per fare posto a Simeone. Al 39’ Ilicic, indomito ma visibilmente dolorante al ginocchio sinistro, lascia il posto a Mancini. Al 42’ Zapata abbranca il pallone, supera Pezzella ma al momento di calciare perde la coordinazione e la possibilità di chiudere il match sfuma. Al 43’ Fernandes subentra a Mirallas. Al 90’ Simeone conquista un calcio di punizione dal limite che non produce risultato per i viola. Passerella nel tempo di recupero per Pessina, che avvicenda Gosens. In tempo per godersi l’urlo dello stadio Atleti Azzurri d’Italia e lo sventolio di migliaia di bandierine nel segno e nel ricordo di Mino Favini, scopritore di campioni e formatore di uomini in campo e fuori.

ATALANTA-FIORENTINA 2-1

Atalanta (3-4-1-2): Gollini 7.5 Masiello 7 Djimsiti 7 Palomino 7 Castagne 7 De Roon 6.5 Freuler 6 (8’ st Pasalic 7) Gosens 6.5 (47’ st Pessina sv) Gomez 7.5 Ilicic 7.5 (39’ st Mancini sv) Zapata 6 A disposizione: Berisha, Rossi, Mancini Ibanez, Del Prato, Reca, Cambiaghi, Kulusevski, Colpani, Barrow, Piccoli. Allenatore: Gasperini

Fiorentina (3-5-2) Lafont 6.5 Milenkovic 6 Pezzella 6 Ceccherini 5.5 Benassi 6 (28’ st Simeone 5) Gerson 5 (20’ st Dabo 5.5) Veretout 5 Mirallas 5 (43’ st Fernandes sv) Biraghi 5.5 Chiesa 5.5 Muriel 6 A disposizione: Ghidotti, Brancolini, Hugo, Laurini, Hancko, Norgaard, Medja Beloko, Graiciar, Vlahovic. Allenatore: Montella

Arbitro: Calvarese 7. Assistenti: Peretti e Carbone. IV: Manganiello. Var: Orsato Ass Var: Mondini

Marcatori: pt 3’ Muriel, 14’ Ilicic (rig); st 24’ Gomez

Recupero: 1, 4

Ammoniti: Ceccherini, Pezzella, Gosens, Mirallas