Buon compleanno, MEA

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Giuseppe Casari compie novant’anni. Professione portiere, passato alla storia per il suo grido tipicamente bergamasco “meaaa” con cui accompagnava le uscite intrepide e sicure dai pali, il Bepi appartiene al calcio epico, fatto di miti e sacrifici, passione e glorie autentiche. Nato a Martinengo il 10 aprile 1922, ha smesso di fare l’operaio per indossare esclusivamente i guantoni da portiere solo quando l’Atalanta gli ha fatto sottoscrivere il primo contratto che avrebbe dato inizio a una carriera tutta da raccontare. Entrato nel vivaio nerazzurro nel 1938, dopo la parentesi e le vicissitudini della guerra che lo ha visto titolare per la prima volta nel campionato misto A-B del 1944 che non viene conteggiato ai fini statistici, ha difeso la porta dell’Atalanta dal 1945 al 1950 con 156 presenze in serie A. Poi l’avventura nel Napoli e tre anni all’ombra del Vesuvio con un totale di 107 presenze sempre in serie A. Quindi le ultime due stagioni al Padova, la prima in A con 36 presenze e la seconda in B, quando è sceso in campo tredici volte. Ha chiuso la sua brillante carriera a 34 anni, avendo partecipato con Nazionale alle Olimpiadi di Londra del 1948 e ai Mondiali del 1950 disputati in Brasile, per un totale di sei presenze in maglia azzurra, due quando era all’Atalanta, quattro durante le stagioni napoletane. Vanta anche due apparizioni con la Nazionale Under 23 nell’era atalantina. Bepi Casari, sposato con la signora Giusy da 57 anni, ha tre figli (Massimo, missionario laico in Bolivia, Monica e Paola, che vivono con le rispettive famiglie a Milano e Torino) e quattro nipoti. E’ una leggenda del calcio, ma non vuole ammetterlo e si accontenta di vivere da spettatore le partite sugli spalti del vecchio stadio di Bergamo. La sua espressione è genuina e solare, severa quando è il caso, sempre all’insegna dell’educazione e del rispetto. Non manca però di esprimere tristezza e disappunto quando si toccano le vicende delle scommesse. Un testimone ideale del calcio come dovrebbe essere, fiero dei suoi trascorsi e sportivo autentico, con un cuore indelebilmente nerazzurro. (foto: Paolo Magni)

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