Cech e Drobga, la storia siamo noi

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Il Chelsea è campione d’Europa. La squadra allenata da Roberto Di Matteo vince ai calci di rigore sul campo del Bayern Monaco, dapprima subendo l’iniziativa dei tedeschi fino a subire il gol del vantaggio siglato da Muller a 10’ dal termine e poi rimettendo il risultato in parità prima del 90’ con una straordinaria giocata di testa di Drogba in anticipo sui difensori su azione da calcio d’angolo. Nel primo dei due tempi supplementari la palla decisiva tocca a Robben che viene chiamato a trasformare un calcio di rigore concesso per un plateale sgambetto in area di Drogba in ripiegamento sullo sgusciante Ribery. Ma l’olandese si fa ipnotizzare dal portiere Cech, che para. Olic, subentrato a Ribery infortunato, crea scompiglio ma non riesce a centrare la porta. Inevitabile il ricorso alla lotteria dei rigori, che sembra destinata a premiare il Bayern quando il Chelsea sbaglia il primo tiro dal dischetto. Poi tocca a Cech salire in cattedra bloccando Olic. Il successivo errore di Schweinsteiger offre il match point a Drogba che non sbaglia, correndo a esultare con i compagni e l’allenatore. Il Chelsea solleva la sua prima coppa di Champions League, lo fa con orgoglio anche Di Matteo che concede all’Italia un pizzico di successo e completa l’annata inglese degli allenatori nostrani, dopo lo scudetto conquistato dal Mancini con il Manchester City. Si può dire che, nel bene e nel male, il successo del Chelsea è segnato da Cech e Drogba. Il portiere si fa sorprendere dalla schiacciata di testa di Muller, quasi spianando la strada al successo del Bayern, poi si riscatta parando due calci di rigore. L’attaccante ivoriano riacciuffa il risultato, commette una clamorosa ingenuità difensiva, poi è freddo e risoluto nel momento decisivo dal dischetto.

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