Ha camminato per giorni e giorni. Davanti la speranza di un futuro diverso, alle spalle la ferocia della guerra. Siyad Ali Hussein è scappato due anni fa dalla Somalia, la sua patria d’origine. Dalla guerriglia che aveva trasformato Mogadiscio in un campo di battaglia.
In patria ha lasciato tanti affetti, tante persone care e una bella esperienza da arbitro della Premier League della Somalia. Ricordi belli e tristi, che gli hanno fatto compagnia. Il viaggio è stato lunghissimo. Chilometri e chilometri a piedi. O con mezzi di fortuna. Una settimana dopo l’altra, sempre con la paura di non riuscire a farcela.
Quando è arrivato in Turchia ha capito che il peggio era passato. Siyad Ali Hussein aveva in testa di arrivare in Italia. E ci è riuscito. Prima è sbarcato a Crotone poi è stato trasferito al Centro accoglienza di Milano.
Pensando al suo passato è riapparsa la sua “vita da arbitro”. Tornare a dirigere le partite era un altro modo per chiudere un cerchio.
Alberto Zaroli, Componente del Comitato Nazionale e Davide Rosio, Presidente della Sezione Aia di Saronno, gli hanno aperto le porte dell’AIA e consegnato la divisa ufficiale.
E ora la prima designazione: Hussein ha tutti i documenti in regola e ha completato le visite mediche necessarie per poter tornare a dirigere una partita di calcio. Lo farà domenica 20 novembre arbitrando, alle ore 14.30 al centro sportivo Interello, la gara del campionato Under 17 Inter-Atalanta, alla quale assisteranno anche i vertici del Comitato Regionale Lombardia con il Presidente regionale degli arbitri Emilio Ostinelli.
Per iniziare una nuova storia tutta da vivere lontano dalla guerra. (U.S.)