Dopo il Pianico la Procura federale punisce anche la Calcinatese

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Federico Perelli è uomo conosciuto nell’ambito del calcio dilettantistico. Ha svolto il ruolo di allenatore e ora è un mental coach professionista, nonché presidente degli allenatori dilettanti associati.

È di oggi la sentenza, che lo punisce con due mesi di sospensione dall’attività, arrivata alla fine dell’indagine della Procura federale che lo ha visto coinvolto quando era allenatore dell’ASD Calcinatese. Gli viene contestato il fatto che, insieme al presidente Rocco Cutrì avrebbe “attivamente partecipato alle trattative intercorse tra la sua società e l’U.S. Pianico per il trasferimento di quattro calciatori”. Questo fatto avrebbe violato il divieto ai tecnici di “trattare direttamente o indirettamente e comunque di svolgere attività collegate al trasferimento e al collocamento dei calciatori”. Perelli, invece, avrebbe “interloquito direttamente e attivamente su tempi, termini e modalità dei trasferimenti dei calciatori”.

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Al presidente della Calcinatese Rocco Cutrì viene contestato il fatto di “aver consentito e comunque non impedito che il tecnico Federico Perelli, partecipasse attivamente alle trattative in concorso con lo stesso presidente”.

Per queste ragioni il presidente federale ha comminato due mesi di squalifica al signor Federico Perelli e due mesi di inibizione al signor Rocco Cutrì e 250 euro di multa alla società Asd Calcinatese.

Il 29 febbraio scorso avevamo dato notizia della sentenza che condannava la presidentessa del Pianico alla sospensione di 100 giorni e alla multa della società Pianico perché si erano avvalsi dell’opera di Giuseppe Nicoli per il trasferimento di quattro giocatori dal Pianico alla Calcinatese. Sono stati condannati perché Giuseppe Nicoli non risulta tesserato e di conseguenza non autorizzato a questo tipo di operazione.

Per la stessa vicenda oggi è stato reso ufficiale il deferimento all’allora dirigente del Pianico, Bruno Volpi, sospeso per 9 mesi per aver “imposto” la vendita di quattro giocatori alla Calcinatese, cosa non consentita dai regolamenti, soprattutto nei riguardi di minori e rifiutata dai dirigenti della Calcinatese.

Il 4 marzo Federico Perelli riprendendo la notizia pubblicava sulla sua pagina Facebook  un post per spiegare in sua difesa quanto accaduto.