Un fallo di mano in area evidente (non fischiato). Una palla che ha superato nettamente la riga (non visto). Un fallo su Okoli per entrata a gamba tesa (non fischiato). Tre evidenti errori di una terna arbitrale non all’altezza della situazione hanno determinato un risultato a favore della Francia e a sfavore dell’Italia che fa scattare la convinzione che oggi non si può giocare a calcio senza il Var.
È stato come fare un salto all’indietro di dieci anni quando i post-partita erano pieni di veleni perché le moviole indicavano cose diverse da quelle fischiate o non fischiate dagli arbitri sul campo.
Francia-Italia, partita del valore di un torneo Europeo Under 21, con giocatori in campo tutti professionisti (c’è gente che milita in fior di squadre, che vince campionati, coppe e partecipa a tornei come la Champions League), viene rovinata per la mancanza di uno strumento tecnologico oggettivo che in modo, possiamo dire, scientifico corregge e rimedia agli errori dell’arbitro in campo.
Una svista ci può stare, anche due, visti i ritmi del gioco del calcio moderno. Ma ci si chiede: il Var viene utilizzato ai Mondiali maschili e femminili, agli Europei dei “grandi”, in tutti i campionati principali, in tutte le Coppe europee, perché per questo Europeo Under 21 anno di grazia 2023 non si applica né il Var, né la goal line technology?
Mistero. Fatto sta che la partita, che poteva finire con un risultato diverso, rispetto al 2-1 subito dall’Italia, finisce per alimentare soltanto tanta frustrazione e vanificare sforzi di atleti e dirigenti che su questo torneo costruiscono le fortune di una vita.
Ora ci aspettiamo – dopo le debite analisi da parte dei responsabili internazionali del torneo – che questo arbitro termini qui il suo mandato e non rechi più danni al torneo. Lui e chi lo ha accompagnato a bordo campo (quarto uomo compreso). Un bel cartellino rosso ci sta, dopo aver analizzato le immagini al Var.
E che il Var sia benedetto. Francia-Italia, in fondo, è servita anche per capire quanti passi avanti si siano fatti con la tecnologia e quante ingiustizie si siano tolte a questo gioco spettacolare.
Da ultimo, per onestà intellettuale, c’è da dire, al di là di ogni componente avversa capitata all’Italia, che la Francia si è dimostrata squadra superiore in tutto: per idee di gioco, classe, qualità e tecnica. E che, in fondo, ha meritato la vittoria.